Addio a Tittarelli, l’aikido in lutto Il maestro filottranese, cintura nera 8° Dan, è morto per un malore in Sicilia. Domenica i funerali. Aveva insegnato anche a Macerata ed Ancona, spesso era in Giappone per stage di specializzazione. Il mondo delle arti marziali in lutto per la scomparsa di Alessandro Tittarelli, maestro di aikido tra i più apprezzati a livello internazionale. Nato a Jesi, 61 anni compiuti ad agosto, era cresciuto a Filottrano dove il papà Febo e mamma Tina avevano aperto negli anni ‘70 un’oreficeria. Dopo gli studi aveva seguito la professione dei genitori, lavorando nel negozio di famiglia, ma sin da giovanissimo s’era appassionato all’aikido, divenendo uno dei più titolati maestri.
Il malore in Sicilia. Per questo la sua morte improvvisa, avvenuta domenica scorsa a Modica, in Sicilia, per l’aggravarsi di una patologia di cui soffrivada qualche tempo, ha gettato nello sconforto molti appassionati di arti marziali. Non solo in Italia, ma anche all’estero e in particolare in Giappone, dove Tittarelli si era recato svariate volte per partecipare a stage di specializzazione fino a ottenere, il 17 gennaio 2016 a Iwama, il diploma di 8° Dan direttamente dalle mani del maestro Kai-cho Saito Hitohira. Per questo parenti e amici, in previsione di una grande affluenza, hanno deciso di dare l’addio ad Alessandro al palasport di Filottrano, con una cerimonia che si terrà domenica mattina alle ore 9, mentre il rientro della salma è atteso per domani. Alessandro Tittarelli lascia tre figli – Laura, Francesca e Febo, come il nonno- e oltre che maestro di aikido era anche un operatore Craniosacrale iscritto nell’albo dell’Associazione Craniosacrale Italia.
La palestra in Umbria. Dal 2016 abitava a Città di Castello, dove insegnava in una palestra di arti marziali, ma aveva mantenuto legami solidissimi con Filottrano e con le altre città marchigiane, da Macerata ad Ancona, dove aveva insegnato aikido. Lo scorso weekend era volato a Modica per partecipare a una manifestazione di arti marziali. Ha accusato un malore, è stato ricoverato d’urgenza per una sospetta polmonite ma le terapie sono state inutili.
Il soldalizio con Corallini. Il maestro Tittarelli s’era iscritto nel 1973 alla palestra di arti marziali del Circolo cittadino di Jesi, dove insegnava aikido il giovane Paolo Corallini, anch’egli filottranese, iniziando un sodalizio professionale nel settore delle arti marziali che durerà ben 23 anni. Nel settembre 1980, dopo numerosi seminari all’estero con i più titolati maestri, Alessandro aprì il suo primo corso di Aikido insegnando ai bambini della palestra “Ken Otani Dojo” di Filottrano, dove il maestro Lelio Accorroni teneva un corso di judo. Sono gli anni in cui si fonda l’Unione Italiana Aikido, presieduta dal maestro Paolo Corallini e legata all’Unione Europea Aikido diretta dal Maestro André Noquet. Nel 1984 Tittarelli apre un corso a Macerata presso il “Samurai Budo” e si divide con l’insegnamento anche ad Ancona dove apre un corso di Aikido nei locali del “Busen Dojo”, vicino al vecchio Stadio Dorico.
Corsi in questura. Nel settembre 1985 Alessandro ed il suo Aiki Shrine Dojo si trasferiscono nei locali messi a disposizione dal Dopolavoro Ferroviario, in via Marconi ad Ancona. Vi rimarrà fino al luglio 2004 (nel 1998 cambierà nome in Aiki Shuren Dojo Ancona) per poi trasferirsi, nel settembre 2004, in via Palombare e nel settembre 2006 in via Gervasoni, all’interno della Questura di Ancona. Nel frattempo, tanti viaggi in Giappone, a partire dal ‘92, e la scalata fino alla cintura nera 8° Dan, uno dei massimi livelli nella gerarchia delle arti marziali. «Per me era un fratello, un amico, un padre e un maestro, difficile spiegare a parole quello che è stato il maestro Alessandro per tutti noi suoi allievi», lo ricorda Danilo Di Teodoro, maestro nella palestra Aiki Shuren Dojo di Ancona.
Lorenzo Sconocchini (Il Corriere Adriatico di mercoledì 3 ottobre 2018)