È arrivato quasi a chiusura di giornata il bronzo di Christian Parlati (81 kg) ai Campionati Europei di Lisbona. Una medaglia che va’ ad aggiungersi all’oro di Lombardo e all’argento di Giuffrida di ieri e che segna una riconferma per Parlati, dopo l’oro del Grand Slam di Tashkent e l’argento a quello di Antalya.
Dopo aver messo a segno due vittorie, rispettivamente sul moldavo Dorin Gostonoava e sul georgiano (combattente per la Serbia) Zebeda Rekhviashvili, Parlati si è arreso ai quarti di finale al Vice Campione europeo 2020, il bulgaro Ivaylo Ivanov (poi 5°), che lo ha spedito ai recuperi. Qui Parlati è riuscito ad averla vinta contro il belga Sami Chouchi. Nella finale per il bronzo si è infine trovato di fronte il portoghese Anri Egutidze, che aveva precedentemente eliminato il compagno di squadra Antonio Esposito al primo match.
Arrivato al golden score in perfetta parità di sanzioni con Egutidze, Parlati ha estratto dal cilindro un ashi guruma da antologia, che ha stampato l’avversario di schiena, determinando la vittoria per ippon che gli è valsa la medaglia.
“La gara di oggi è stata intensa - ha detto Christian Parlati - mi sentivo bene fin da questa mattina avevo in mente la medaglia d’oro. L’incontro col bulgaro però non è andato come avrei voluto, o meglio, stavamo là e alla fine mi sono preso waza-ari...il judo è così. Il mio obiettivo resta sempre la medaglia d’oro, ma oggi va bene così e con questo risultato, porto a casa la sensazione di essere sempre più pronto per i prossimi appuntamenti. Sono sempre tante le persone che vorrei ringraziare, ma oggi un pensiero particolare va a Gabriella, la mia ragazza, che in piena corsa olimpica ha subito un infortunio la scorsa settimana: vorrei che questa medaglia sia anche per lei una spinta a riprendersi al meglio per ricominciare questo percorso verso Tokyo”.
Nella stessa categoria hanno regalato emozioni tanto l’altra finale per il bronzo, tra l’israelino Sami Muki, campione del Mondo in carica e il bulgaro Ivaylo Ivanov, conclusasi a favore di Muki con un bel waza ari di seoi otoshi, quanto la finale per l’oro tra il vice campione del Mondo 2019, il belga Matthias Casse (1° in ranking mondiale) e il turco Vedat Albayrak (3° in ranking), conclusasi a favore di quest’ultimo con un ippon di uchi mata trovato al golden score.
Nei 73 kg, Giovanni Esposito si è purtroppo dovuto accontentare del quinto posto: malgrado le prime vittorie incoraggianti con il francese Guillaime Chaine e il tedesco Lukas Vennekold, infatti, Esposito ha dovuto tirare il freno col vice campione di giornata, l’israeliano Tohar Butbul (reduce dal bronzo al Grand Slam di Tel Aviv). Ai recuperi Esposito, superato il bulgaro Vadzim Shoka, non è riuscito a spuntarla su una delle rivelazioni della giornata, lo svizzero Nils Stump (5° in European Championship nel 2020), che aveva già avuto la meglio su due atleti molto esperti come il nostro Fabio Basile (ponendo fine al suo europeo già nelle fasi preliminari) e lo svedese Tommy Macias.
La finale dei 73 kg ha poi incoronato neo campione europeo il kosovaro Akil Gjakova, che con un waza ari di uchi mata al golden score ha spazzato via le speranze di vittoria dell’israeliano Butbul.
Settimo posto, infine, per Maria Centracchio nei 63 kg: unica atleta italiana oggi in gara nelle categorie femminili, la Centracchio si è imposta sulla spagnola Isabel Puche, ma lo stop è arrivato subito dopo, ai quarti di finale, dove la slovena Andreja Leski l’ha mandata ai recuperi. Qui Centracchio ha perso per accumulo di sanzioni con la kosovara Laura Fazliu.
Veloci e intense le due finali di categoria per i bronzi: nella prima, la Leski ha avuto la meglio sulla polacca Ozdoba-Blach, mentre nella seconda, un micidiale shime waza, a inizio incontro, ha consegnato la medaglia all’olandese Sanne Vermeer.
Personaggio di giornata si è rivelata la bravissima Tina Trstnjak: la campionessa olimpionica, oro a Rio 2016, a trent’anni compiuti, dopo una carriera agonistica sfolgorante, ha dimostrato d’aver ancora molto da dire, a cominciare da quest’oro europeo, che già era stato suo nel 2016 e nel 2017.
La categoria dei 70 kg, che oggi non vedeva nessun’atleta italiana in gara, ha fatto vivere diverse sorprese, a partire dall’uscita al primo match della numero 1 in ranking, la francese Marie Eve Gahie, Campionessa del Mondo in carica, ad opera della giovanissima croata Lara Cvjetko (medaglia d’oro agli European Open di febbraio e ai Campionati Europei U23). La Cvjetko, dopo una bella gara, si è vista squalificare nella finale per il bronzo, a causa di un’azione pericolosa al gomito dell’avversaria, la vice campionessa del Mondo in carica Barbara Timo.
Sorpresa anche per l'altra finale per il bronzo, dove hha guadagnato la medaglia la russa Madina Tamazova, senza poter combattere: l'olandese Kim Polling ha, infatti, dovuto rinunciare a disputare la finale a causa di un infortunio occorsole nel match precedente, chiudendo così al quinto posto.
La finale dei 70 kg è risultata una fotocopia della scorsa edizione, con protagoniste l’olandese Sanne Van Dijke, vice campionessa europea nel 2020 e la francese Margaux Pinot, campionessa europea 2020, però con esito ribaltato. Un fulmineo attacco di Van Dijke le ha infatti consentito di rimettere al collo la medaglia d’oro europea, che già aveva conquistato nel 2017.
Domani ultima giornata di gara. A salire sul tatami Giorgia Stangherlin nei 78 kg e Nicholas Mungai nei 90 kg.