"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano." Comincerei con questa citazione per parlare della storia di Vittoria.
Vittoria è una ragazza che sin da piccola ha coltivato l'amore per le arti marziali. La prima volta che ha messo piede su un tatami è stato in una palestra di karate ed è stato amore a prima vista. Un amore che però viene interrotto da esigenze familiari, ma che lascia nel cuore della piccola Vittoria un segno indelebile nel tempo. Ed è così che l'anno scorso (quando ancora il Covid non sapevamo cosa fosse) dopo cinque anni trascorsi a Milano per studio e lavoro, quando rientra a Udine, decide di rispolverare quell'amore sopito e di dargli una nuova vita.
Contatta il dojo dello Shiro Saigo e assiste ad una lezione di judo. "Come entro nel dojo, vedo una lezione, penso: questa è una figata! Lo stesso giorno sono andata a prendere il judogi e la sera mi sono presentata per la mia prima lezione." Certe cose, non c'è modo di spiegarle, le senti dentro.
Ma le arti marziali, non sono solamente qualcosa che si intersecano nella vita di Vittoria come una passione, ma anche come qualcosa che si rispecchia poi nel suo lavoro. Vittoria è infatti personal trainer e fotografa/videomaker. Se la parte del personal training può essere facilmente associabile al mondo del judo o del karate, è interessante vedere come anche per la parte creativa ci sia una connessione a livello spirituale.
"Il mio lavoro è molto interattivo le arti marziali, spesso infatti provo su di me degli allenamenti che un domani potrei riproporre ad altre persone, magari diventando preparatrice atletica specificatamente per il judo. Dove lavoro abbiamo persone che praticano tra le più svariate discipline sportive e aggiungere anche il judo diventa sicuramente un plus. Nell'ambito fotografico, invece, ciò che mi collega tra le arti marziali e l'ambito creativo credo possa essere descritto con un elemento naturale: l'acqua. È un elemento a cui sono particolarmente legata, tanto che ho cominciato a fotografare proprio con un progetto dedicato all'acqua chiamato "Water Impressionism", cercando corsi d'acqua particolari, con colorazioni fuori dall'ordinario e li studio durante varie fasi dell'anno. E allo stesso modo l'acqua mi ricollega al judo che con i suoi movimenti richiama l'adattarsi che questo elemento ha. Mi impersono nel mio elemento, lo introietto e lo trasformo nell'azione."
E parlando proprio di fotografia, Vittoria conta una tradizione di famiglia davvero "fenomenale": il quadrisnonno Giuseppe Malignani, pittore dell’Ottocento, fu uno dei primi fotografi in Friuli Venezia Giulia. Una passione tramandata di generazione in generazione di cui ora è lei l'ultima alfiera.
"Quando ero in terza elementare mi regalarono la mia prima macchina fotografica. Ricordo che fotografavo la vita di tutti i giorni, andando a cercare un po' i dettagli. Dopo due anni di liceo scientifico, ho frequentato l'istituto d'arte e in seguito ho voluto approfondire la mia formazione trasferendomi a Milano. Ho capito in breve tempo, non appena ho avuto la possibilità di essere autonoma con i movimenti di essere più portata verso la natura, lasciando da parte inizialmente le figure umane. In un secondo momento, però, dopo aver ereditato una macchina a pellicola del 1934 ho deciso di provare a mettermi in gioco anche in questo campo. E grazie a questo ho poi anche potuto dare il via al mio progetto sui krampus."
Nel 2020, infatti, Vittoria ha pubblicato un libro che racchiude questo lavoro che ha origine tre anni fa.
"Era il 5 dicembre del 2018, mi trovavo a Fusine per completare un rullino, ma non riuscendo a trovare la giusta ispirazione, decisi di tornare verso l'auto per ridiscendere verso il paese. Mentre percorrevo la strada dei laghi, improvvisamente, una strana creatura pelosa e cornuta mi attraversò la strada. Frenai bruscamente e cercai di capire se ciò che avevo appena visto era reale o frutto della mia fantasia. La risposta non tardò ad arrivare, infatti ben presto ne arrivarono altri e subito capii: erano i krampus! Ne avevo sempre sentito parlare, ma non ne avevo mai visto uno dal vivo. Scesi dall'auto e uno di essi si avvicinò a me emettendo versi e grugniti da sotto la maschera. Ero talmente euforica che iniziai a saltellargli intorno! Quella sera poi proseguii verso Tarvisio e rimasi ancor più affascinata da quelle figure incredibili. Alcuni giorni dopo scoprii che a Tricesimo ci sarebbe stata una sfilata di questi esseri pochi giorni prima di Natale e decisi di farmi trovare pronta all'appuntamento con la mia macchina fotografica. Fu in quell'occasione che cominciò a balenarmi dentro l'idea di creare un progetto su di loro. Decisi di mettermi in contatto quindi con il gruppo che avevo fotografato a Tricesimo e con mia grandissima sorpresa scoprii che erano il gruppo di Fusine, quelli che vidi per la prima volta. Se tutto ciò che ho fatto è stato possibile è proprio grazie a loro, alla loro pazienza e disponibilità. Ero appena rientrata da Milano a causa di una serie di delusioni lavorative e avevo bisogno di creare qualcosa di mio, di originale. E quindi, ecco qui."
Milano, una città dove non solo si è laureata in Nuovi Media, ma dove ha anche completato la sua formazione diventando Sound Designer.
"Dopo la laurea, ho deciso di intraprendere un master per diventare fonico. Ho appreso le varie tecniche di microfonazione, come produrre musica di un certo tipo, l'arte del foley. Se ho intrapreso questo percorso è stato principalmente perché volevo essere una figura quanto più completa e competente possibile, facendo video devo saper anche presentare un buon audio. Se guardiamo un video anche solo su youtube, se la risoluzione dell'immagine è alta, ma l'audio non è ben registrato, il nostro cervello non percepirà quel filmato come buono, mentre se viceversa la risoluzione è più bassa, ma l'audio è ottimo, l'effetto è l'esatto opposto."
E Vittoria stessa ha un canale youtube dove concilia la realizzazione video con un'altra sua grande passione: la montagna.
"Da qualche anno mi sono appassionata all'alpinismo. Mi porto sempre dietro la macchina fotografica e uno dei miei obiettivi è portare a casa delle immagini uniche per rendere accessibili a tutti quei paesaggi e quelle situazioni meravigliose, oltre al fatto che realizzo sempre dei mini video delle mie uscite che poi condivido sul mio canale YouTube. Ho cominciato ad andare in montagna quando ero piccola e ho ripreso poi seriamente nel 2013. Prima camminavo semplicemente, poi 5 anni fa è arrivata la mia prima ferrata e l'anno scorso ho scalato l'Ortles e ora sto preparando il Monte Rosa. Anche se le mie montagne del cuore sono altre: i Musi qui in Friuli e l'altra è la Tofana di Rozes. Ad entrambi sono legata per motivi affettivi, i primi perché ci sono legata a livello familiare con mio padre che ci raccontava la storia di mio trisnonno che costruì la diga di Crosis in quelle zone, delle piante che trapiantavamo, poi lì è una vallata bellissima ed è l'unico dove riesco a sentirmi totalmente serena, mentre la seconda è essenzialmente la montagna dove sono cresciuta, la vedevo sempre da casa mia e mi chiedevo sempre come fosse."
Vittoria, come l'acqua, è una persona dalle mille forme, capace di conciliare aspetti e passioni che possono sembrare mondi distantissimi, ma che dentro di lei trovano il comune denominatore. Vittoria è la rappresentazione esatta del suo elemento.