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Judo

Matteo Marconcini tra progetti, obiettivi e lo sguardo puntato verso Parigi 2024

Ripartire significa anche tornare a confrontarsi dal vivo e a parlarsi guardandosi negli occhi. E quale occasione migliore dello Stage FIJLKAM di Lignano per scambiare quattro chiacchiere? Abbiamo sfruttato l'opportunità per una breve intervista a Matteo Marconcini, ora  insegnante tecnico aggiunto per il Centro Sportivo Carabinieri, nonché neo membro nella Commissione Atleti IJF.

Matteo, iniziamo parlando della tua esperienza in qualità di Insegnante Tecnico: come sta andando?

Molto bene! Da lunedì si ricomincia gli allenamenti giù in Caserma a Roma: abbiamo già il primo obiettivo che sarà Sarajevo tra due settimane, quindi si riparte in pieno regime con l’attività agonistica. È quasi un anno che ho cominciato questa nuova avventura e devo dire la verità, in caserma trovo un sacco di feeling con i ragazzi, forse anche per il gap di età che è poco, quindi mi vedono molto motivato e io vedo loro molto motivati e sento una fiducia importante. E credo che questo venga anche prima delle doti tecniche che può avere un insegnante. Spero di continuare così, spero di andare sempre in meglio e di raggiungere risultati con tutti i miei atleti!

Come è andata questa settimana, quasi giunta al termine, allo Stage FIJLKAM di Lignano? Dopo il lungo periodo di incertezze dovute alla pandemia come si torna sul tatami per prendere parte a un appuntamento di questa portata?

Questa Pandemia ci ha cambiati un po’ tutti. Questi ultimi mesi è stato veramente complicato partire, organizzare, pianificare. La fortuna è che siamo arrivati qua e ci sono più di cinquecento persone tra esordienti, cadetti, junior e senior ed è bello vederli sul tatami! È bello vedere lo scambio che c’è tra le varie palestre in Italia e anche con i club esteri che sono venuti e con le Nazionali. È un buon modo di ripartire alla grande, per provare a fare questo triennio nel migliore dei modi e provare ad arrivare a Parigi 2024 pronti!

Quanto incide sulla preparazione il fatto di avere i tempi accorciati tra un’Olimpiade e l’altra?

Sicuramente bisogna partire, in qualche modo, perché, comunque, per preparare un’Olimpiade ci vuole tempo, ci vuole costanza e siamo già, con un anno in meno, tra virgolette, in ritardo. Già dal prossimo anno ci saranno dei punti in palio per la qualificazione e, secondo me, dobbiamo pensare al prossimo anno e a come i ragazzi potrebbero arrivare al 2024. Può essere un punto a favore il fatto che duri poco, per qualcuno che magari è un po’ in là con l’età; al contrario, può essere un punto a sfavore perché i ragazzi giovani hanno poco modo di fare esperienza in campo internazionale, però sicuramente ci arriveremo pronti, come abbiamo sempre fatto alle Olimpiadi!”

Parliamo del tuo neo incarico nella Commissione Atleti IJF: come lo stai vivendo e che cosa ti aspetti?

È un incarico nuovo, per adesso non abbiamo fatto granché, dato che l’Olimpiade è stata posticipata, ci siamo ritrovati a lavorarci, anche se non avremmo dovuto, perché sarebbe dovuto competere alla Commissione precedente.  È stato però simpatico e motivante parlare di programmi olimpici e di tutte le considerazioni che c’erano da fare a seguito della pandemia anche per Tokyo 2020. Credo che adesso, a settembre, ricominceremo a lavorare a pieno regime, con alcune proposte che già abbiamo messo in cantiere con la nostra chairman Filzmoser e spero vengano portate avanti anche dal Consiglio IJF. Sicuramente il primo step saranno i Campionati Mondiali Junior a Olbia, dove io probabilmente andrò e sarò presente per dare seguito a tutti gli atleti presenti.