Judo di una volta, Judo di oggi, Judo del futuro, per ciascuna di queste declinazioni c’è un mondo di praticanti pronto a sostenere e motivare perché proprio quello e non l’altro è il modello da difendere.
E ciascuno ha le sue ottime ragioni ed è disposto anche ad accendersi per farle valere.
Eppure, c’è un Judo che include tutte le declinazioni del mondo, comprese quelle mai immaginate.
Ed è il Judo vissuto con il judogi cucito sotto la pelle.
È il Judo con il judogi che si incolla all’anima.
Un Judo praticato con semplicità e sincerità, per stare bene e per far star bene.
Un Judo che pratichi, e pratichi alla grandissima, anche se non sali sul tatami.
E quando sali, il semplice movimento diventa poesia ed il gesto è arte sopraffina.
Perché quando si arriva al traguardo degli 88 anni, ogni parola che pronunci, sia un semplice Grazie piuttosto che una spiegazione o una battuta, porta con sé la credibilità e la forza di uno che con il judo ed attraverso il judo ha sempre unito e condiviso.
Sì, il Maestro Palmiro Gaio ha compiuto 88 anni ed è stata festa.
Ma festa grande davvero.
Oltre cinquanta persone sono arrivate da ogni dove nella piccola Valrosandra, una gola triestina che punta dritta alla Slovenia.
Perché quando il Maestro chiama c’è una forza speciale che ti spinge a rispondere.
Perché glielo devi, perché sei riconoscente, perché più semplicemente gli vuoi bene e gli vuoi fare gli auguri.
Ecco, è proprio quella forza là che è Judo.
Judo di ieri, Judo di oggi, Judo di domani, Judo e basta.
Una via, un modo di essere, un modo di vivere.
E poi ritorni a casa e sei felice.
Che il Maestro Gaio ti ha regalato un’altra lezione.
Tanti auguri Maestro, buon ottantottesimo compleanno.
Grazie