Ci eravamo lasciati a fine aprile con un’intera giornata dedicata al progetto Erasmus Plus, promosso dall’UE, Sonkei – Respect in Life, Respect in Sport.
Come sta proseguendo il progetto? La tappa del viaggio di fine giugno ha portato Gianni Maman, Sandro Scano e Mara Zuliani nella bellissima città di Lisbona, in Portogallo, dove hanno avuto modo di visitare il Ginasio Clube Portogues e assistere al Multiplier Sport Event organizzato per l’occasione dai padroni di casa, prima di confrontarsi con gli altri partner presenti sui modi migliori e più efficaci di trattare il tema della violenza e della sua prevenzione.
Come prevenire la violenza e come fermarla? Questa volta il “facilitatore” Jaka Kovac ha voluto dare un taglio più pragmatico al suo intervento. Per essere efficaci è necessario parlare di violenza, fermarla sul nascere, favorire l’autoriflessione e l’educazione sul tema, adottare un protocollo condiviso (che è uno degli obiettivi principali del progetto), nominare un fiduciario cui chiunque possa fare riferimento per segnalare episodi di violenza; connettersi e cooperare con organizzazioni che lavorino nel campo della prevenzione; organizzare gruppi di lavoro con atleti, coaches e genitori. E, infine, non limitarsi ad allontanare chi perpetra la violenza: allontanarli risolve temporaneamente il problema all’interno del proprio gruppo/club, ma fa sì che la violenza venga spostata e perpetrata altrove. Bisogna tener presente che la maggior parte dei ragazzi che subiscono violenza non ne parlano con nessuno, né se ne lamentano.
A seguire, André Carvalho ha spiegato i punti salienti del National Plan for Ethics in Sport, nato per iniziativa del Governo portoghese. Scopo del programma è di incoraggiare tutti i cittadini a fare esperienza dei valori dello sport. Lo sport – ha sottolineato André – possiede un linguaggio universale e quindi ha il potere di cambiare il mondo. Come intervenire quindi? Secondo l’ultimo relatore, Miguel Nery, esperto di bullismo nello sport, è necessario intervenire a diversi livelli: modificare, innanzitutto, l’ambiente di base, prendere contatti con le organizzazioni governative relative allo sport, incrementare la partecipazione nello sport da parte dei genitori e attuare politiche di intervento rivolte a diversi attori del panorama sportivo.
La seconda giornata lavorativa è stata interamente dedicata alla redazione del manuale operativo di Sonkei, creato per far sì che diventi a tutti gli effetti uno strumento fruibile nelle varie Nazioni coinvolte e venga presentato adeguatamente da degli ambasciatori influenti che rappresentino i valori di cui Sonkei si fa portatore.
Quale risultato ci si aspetta alla fine? Un manuale operativo di semplice fruizione, completo di giochi educativi, consigli, indicazioni su come creare l’ambiente più adatto per prevenire e contrastare la violenza, costruendo un sistema strutturato e integrato che offra strumenti a tutti gli attori del panorama sportivo, in modo da costruire insieme un circolo virtuoso e davvero utile per tutta la Società.