140 anni di storia, 1206 materassine distribuite su cinque tatami principali; due edifici, uno di cinque e l’altro di otto piani. Il Kodokan in cifre ci restituisce una realtà incredibile anche soltanto da immaginare per chi non l’abbia provata di persona!
100 tecniche Kodokan da conoscere (oltre al Nage no kata), più di 1.700 studenti provenienti da oltre 140 Paesi di tutti i Continenti: questi alcuni dei numeri dell’IJF Academy, non meno impressionanti!
Due realtà judoistiche fondamentali, tradizione e progresso di una disciplina che sa innovarsi senza perdere del tutto le proprie profonde radici, radicate in una Terra dove la dicotomia tra antico e moderno è più sentita che mai. Due anime che, la scorsa settimana, si sono infine mescolate, dando vita a qualcosa di innovativo e magico!
La richiesta è partita dal Kodokan Judo Institute, quasi un anno fa: a opera del suo presidente, Mr Haruki Uemura, col beneplacito del presidente del Comitato Olimpico Giapponese e della All Judo Japan Federation, Mr Yasuhiro Yamashita.
Che cosa rende questa richiesta così straordinaria? Il semplice fatto che, fino alla scorsa settimana, non era mai successo che un insegnante che non fosse giapponese e formato dall’Istituto medesimo, tenesse delle lezioni al suo interno. Mentre. la scorsa settimana. le porte del dojo più famoso al Mondo, si sono aperte a insegnanti d’eccezione.
Ad assolvere questo prestigioso incarico, infatti, è stato un team collaudato, capitanato dal Presidente dell’IJF Academy, Envic Galea e dal Direttore Didattico Tibor Kozsla; a insegnare sul tatami il Direttore Capo dei Giudici Florin Daniel Lascau, l’Ambasciatore dell’Accademia Mark Huizinga, entrambi IJF Expert, Hiroyuki Hirano e Slavisa Bradic, in qualità di Kata Expert dell’Academy.
Un gruppo vincente, che gira tutto il Mondo, formando attentamente gli insegnanti tecnici di judo e che, in questo caso, ha avuto davanti a sé un gruppo composto di 29 allievi (tutti già insegnanti tecnici) alcuni giapponesi e altri provenienti da Brasile, USA, Hong Kong, Malesia e Grecia.
La qualità del lavoro svolto ha ricevuto una conferma significativa: a fine settimana i vertici del Kodokan hanno chiesto che l’IJF Academy for Japanese and foreign coaches (insegnanti giapponesi e stranieri) venga ripetuta annualmente. Una svolta ulteriore in una situazione già da considerarsi fuori dal comune!
Che cosa è cambiato allora e come si è arrivati a questa sorprendente apertura, chiediamo al Maestro Slavisa Bradic, che, col resto del team, si è ora spostato in Turchia, per proseguire l’attività di insegnamento dell’Academy.
L'IJF Academy ha dimostrato la sua qualità attraverso il suo lavoro grazie alla visione del Presidente IJF Marius Vizer. L'IJF Academy è registrata come istituto di istruzione superiore e si occupa principalmente della formazione degli allenatori. Grazie al lavoro dell'Academy, hanno partecipato esperti di kata Kodokan e 100 tecniche Kodokan sono state filmate presso il Kodokan Judo Institute nel 2019. Certamente, tutto questo ha spinto il Giappone a impegnarsi ancora di più nella formazione dei suoi allenatori e nella standardizzazione delle conoscenze del judo. È per questo motivo che quest'anno la prima IJF Academy si è tenuta in Giappone. Naturalmente, la decisione è estremamente importante per diversi motivi. Non c'è mai stata un'IJF Academy (la centesima di fila si terrà a gennaio) e non ci sono mai stati istruttori stranieri che hanno tenuto lezioni ed esami al Kodokan. È altrettanto importante che l'organizzazione dell'IJF Academy sia sotto l'egida del Kodokan Judo Institute e della All Japan Judo Federation.
Tanti anni fa sono venuto al Kodokan per la prima volta come studente –ricorda con commozione il Maestro Bradic- e ora ritornare qui come insegnante è davvero emozionante! Sono venuto in Giappone almeno una volta all’anno negli ultimi dieci anni, partecipando a seminari di vario genere, di kata, per insegnanti di educazione fisica, Ho anche guidato molti studenti e allenatori in allenamenti organizzati (finora un totale di 126), ho visitato altre scuole e istituzioni, e sono stato da solo e per 3 volte in cima al monte Fuji.... Il Giappone ha un posto speciale nel mio cuore, pieno di bei ricordi. E il trattamento d’onore che ci è stato riservato è stato indescrivibile.
Come è stato accettato il protocollo di insegnamento nel luogo dove il judo è nato?
La particolarità del Kodokan è che alcune cose sono state tradizionalmente mantenute invariate dalla sua fondazione. Si possono vedere persone di diverse età che praticano attivamente il judo, dai bambini ai vecchi maestri che sono letteralmente attivi fino alla morte. Tornei tradizionali con regole immutate, allenamenti specifici invernali ed estivi, esami di cintura, ecc. Ma l'approccio all'allenamento stesso è diverso, perché tutto l'allenamento è diretto allo sviluppo personale senza molta pressione per vincere o perdere in un combattimento. I vari effetti che il judo sviluppa attraverso i suoi principi come l'autocontrollo, il rispetto e l'assistenza reciproca sono estremamente presenti.
Del resto, l’atmosfera che si respira al Kodokan è diversa da qualunque altro luogo: già varcando la sua soglia, lo si percepisce. Lo spogliatoio si trova al 4° piano e da lì si può entrare solo in judogi bianco e a piedi nudi – ci spiega il Maestro Bradic-. All'8° piano si trova l'area per il pubblico e al 7° piano il dojo principale. Gli esercizi e il comportamento nella sala sono regolati da norme che definiscono l'atteggiamento verso gli altri praticanti e verso gli istruttori.
Consiglio vivamente a tutti di visitare il Kodokan Judo Institute e, naturalmente, di praticare. Al secondo piano si trova il Museo Kodokan, dove sono esposti vari oggetti e fotografie della storia del judo, oltre a una grande biblioteca.
Maestro, qual è l’aspetto della cultura giapponese che ama di più e che vorrebbe portare con sé e trasmettere agli allievi dell’Academy in giro per il Mondo?
Per quanto riguarda la cultura giapponese, sottolineerei sicuramente la gentilezza e la dedizione al lavoro che si svolge. Naturalmente, c'è l'onnipresente ordine e pulizia, e non dobbiamo dimenticare che Tokyo è la seconda città più grande del mondo e allo stesso tempo la più sicura del mondo. Per quanto riguarda i valori del judo che si esprimono in Giappone e che vorrei diffondere, sono certamente l'apprendimento e il miglioramento continui e la cura di tutti i segmenti del judo.