È stata una fumata nera quella di oggi nella seconda giornata del Grand Prix a Zagabria per Kenny Komi Bedel. La prova del pordenonese ventiduenne, infatti, si è fermata già al primo turno degli 81 kg con il bulgaro Georgi Gramatikov. L’incontro, comunque ben impostato e gestito da parte di Bedel, si è complicato all’inizio del minuto finale quando un attacco del pordenonese è stato contrattaccato dal bulgaro, che ha ottenuto wazari. Ne è seguita un’azione a terra nella quale Bedel si è difeso senza particolari difficoltà, ma ad un certo punto ha lasciato l’impressione di essersi fermato, come se avesse udito un matè. Per il bulgaro è stato fin troppo facile blindare Kenny in kata gatame e chiudere così la sua gara.
“Purtroppo, oggi Kenny non è riuscito ad entrare in gara -ha detto il coach Enrico Parlati- un vero peccato. Forse quello che gli manca è un po’ più di fiducia in sé stesso, ma io sono sempre più convinto che è tra i più forti della categoria e lo dimostrerà”.
“Nonostante mi sia allenato in modo ottimale -ha commentato invece Kenny Bedel- purtroppo non sono riuscito ad esprimere il mio valore. Sono sicuro che il lavoro che faccio prima o poi mi ripagherà. Ora mi prendo qualche giorno per stare con la mia famiglia e poi ricomincio da me”.
Seconda giornata di Grand Prix a Zagabria e seconda medaglia per l’Italia.
È di bronzo anche questa ed è andata al collo di Irene Pedrotti, terza nei 70 kg. Cinque gli incontri disputati dalla ventitreenne trentin-torinese, iniziando con la vittoria sull’indiana Garima Choudhary e proseguita con l’ippon di immobilizzazione sulla polacca Katarzyna Sobierajska. Battuta d’arresto nel quarto di finale con la slovena Anka Pogacnik, che l’ha costretta ad essere sanzionata tre volte, Irene si è prontamente rifatta nel recupero vinto a sua volta per tre sanzioni sulla tedesca Samira Boch, per concludere con il successo nella finale per il terzo posto ottenuto con un wazari di seoi nage sulla polacca Eliza Wroblewska. Legittima la gioia espressa da Irene Pedrotti al termine dell’incontro di finale, per la conquista della sua prima medaglia in un Grand Prix.
"In questi mesi abbiamo lavorato molto e finalmente sono riuscita ad esprimermi a questo livello. -ha detto Irene Pedrotti- Ringrazio Enrico Parlati, che oggi mi ha seguita al top e la mia società Accademia Torino. Dedico questa medaglia alla mia famiglia che c’è sempre ovunque io sia".
Quello di Pedrotti è stato, purtroppo, il solo percorso di gara di rilievo nella seconda giornata croata, in quanto quelli gli altri atleti italiani si sono fermati ai primi turni. Il primo ad uscire di scena è stato Kenny Komi Bedel sconfitto dal bulgaro Georgi Gramatikov negli 81 kg, seguito da Luigi Centracchio, sconfitto nei 73 kg dal turco Bilal Ciloglu e, negli 81 kg, da Salvatore D’Arco superato dall’argentino Augustin Gil. Subito fuori anche Giulia Caggiano, superata nei 63 kg dalla spagnola Cristina Cabana Perez e, nei 70 kg Raffaella Lelia Ciano, che è stata sconfitta dalla bosniaca Aleksandra Samardzic. Meglio hanno fatto Flavia Favorini ed Edoardo Mella, che hanno superato il primo turno rispettivamente nei 63 kg sull’australiana Maeve Coughlan e, nei 73 kg, sul polacco Olaf Loska. Entrambi sono stati poi fermati il turno successivo, rispettivamente con la croata Iva Oberan e con il canadese Yanis Hachemi.
“Gara strana e giornata un po’ storta per l’Italia -ha commentato il coach Enrico Parlati- che poteva raccogliere molto di più! Nota più che positiva la gara di Irene, che quando mette le mani al posto giusto fa davvero molto bene... domani abbiamo ancora un giorno di gara e sono convinto che daremo filo da torcere a chiunque”.
Domenica, giornata numero tre, con le categorie femminili -78, +78 kg e maschili -90, -100, +100 kg, che vedranno impegnati altri otto atleti italiani: Nicholas Mungai (90), Enrico Bergamelli, Daniele Accogli (100), Sylvain Lorenzo Agro, Kwadjo Anani (+100), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78).