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Judo

Yama cares: l'Alpe Adria dall'oro di Salvadori al gestionale IJF

È l’oro di Sara Salvadori (DLF Yama Arashi Ud) nei 44 kg a illuminare oggi la seconda giornata di gare al XXIX Trofeo Alpe Adria di Lignano: una medaglia conquistata per il secondo anno di fila, come sottolinea con giusto orgoglio Salvadori, con tre ippon messi a segno contro Ciavurro (Preneste Castello), con Chiechi (Judo Kaiden) e con Tempesta (New Crazy Fitness) ma che assume un sapore agrodolce in ragione di una finale vinta contro l’amica Miriam Tempesta, vincitrice dei – 44 kg ieri per le classi U18.

Nessuna delle due voleva fare contro l’altra, perché comunque in una gara c’è sempre un vincitore. Non ci piaceva l’idea, anche se avevamo già detto che non ce la saremmo presa comunque se vinceva una o l’altra. Comunque è stato molto difficile perché… non è che non volevo vincere, ma è difficile da spiegare… una parte di me voleva vincere, ma non volevo vincere con Miriam! Agli europei eravamo in stanza insieme… e Miriam è Miriam! Ma la gara è gara e scese dal tatami continuiamo a essere amiche, ma sul tatami facciamo judo.

A gestire l’atleta malgrado l’impegno organizzativo imposto dal Trofeo odierno, la coach Milena Lovato: Con Sara c’è talmente tanto feeling che, pur essendo impegnate sul fronte organizzativo entrambe in modo alquanto serio, quando è arrivato il momento della sua gara, ci siamo settate subito e ci siamo sintonizzate con uno sguardo.

Bronzo per Gianmaria Zoff (Skorpion Pordenone) nei – 90 kg. Quattro su cinque incontri le vittorie messe a segno dall’atleta pordenonese (Klaric – Bezigrad, Di Luca – Judo Kiai, Clocchiatti – Kuroki, Di Pasquale – Champion Sport), sconfitto soltanto dal vincitore della categoria Danilo Articolo (Koizumi Scicli).

Sono contento del risultato dato che è la prima gara dopo l’infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fermo dagli allenamenti di judo per poco più di 2 mesi. Penso di aver combattuto bene e sono consapevole che devo allenarmi tanto per tornare in forma per le prossime competizioni.

A un passo dal podio Virginia Follador (DLF Yama Arashi Ud) nei – 52 kg.

A vincere la classifica società l’Akiyama Settimo Torinese, seguito da Kumiai e Kodokan Chieti. I risultati completi del fine settimana sono visibili qui: Risultati Alpe Adria

A contraddistinguere la competizione, oltre alle gare in sé, è stata anche la loro gestione, che ha potuto contare sul supporto professionale fornito da Elisabetta Fratini e Huu Hanh Pham, con il sistema gestionale da loro utilizzato nelle gare IJF.

Sostanzialmente il sistema offre la possibilità di rivedere i filmati in replay in tempo quasi reale rispetto a quanto avviene con il care system di una gara qualunque.

Di fatto questo è lo stesso sistema che usiamo in giro per il Mondo per Grand Slam e Grand Prix e che utilizzeremo anche per le Olimpiadi di Parigi – ci spiega Pham - La grossa differenza è che nelle gare IJF c’è una macchina per tatami, anzi, due, perché ne abbiamo una di scorta se dovesse succedere qualcosa con la prima, mentre qui ce n’è una che copre due/tre tatami alla volta. Fisicamente il macchinario è lo stesso, anche se quello IJF ha dimensioni maggiori, quello che cambia è l’uso che ne facciamo: con le gare IJF ogni azione viene controllata quasi in diretta, nel giro di tre secondi, tempo che il tecnico porti indietro il video e il supervisor lo riveda.

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Il supervisor, per questo motivo, è seduto vicino al tecnico video, che è una persona che ha conoscenze di arbitraggio, oltre che visuali, per poter anticipare i tempi e intervenire in maniera efficace non appena si verifica un’azione dubbia.

Fornire un servizio di questo genere permette ai responsabili dell’arbitraggio di poter analizzare meglio i casi controversi –aggiunge Fratini- perché la terna arbitrale, soprattutto in questo caso, aveva a disposizione due care system sul tavolo e la visione di due lati del tatami, quindi partivano già da una posizione privilegiata rispetto ad altri eventi, dove la visione è soltanto frontale. In caso di dubbi o contestazioni il commissario di gara poteva controllare l’azione fotogramma per fotogramma, perché è umanamente impossibile controllare non dico sei, ma anche tre tatami per volta. La tecnologia in questo senso ti aiuta a evitare degli errori e quindi degli scontenti: gli allenatori stessi sono stati felici di poter vedere l’azione da un altro punto di vista e con mente più lucida di quella che si ha nell’impatto momentaneo. In più, tutto il macchinario ti serve anche per fare lo streaming che è il servizio che dai a chi sta a casa e anche agli atleti e agli allenatori per rivedere e analizzare gli incontri una volta finiti, in modo da vedere come lavorare e dove migliorare.

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