Se ieri sera i judoka italiani erano andati a dormire con la gioia di un sogno trasformato in realtà da una strepitosa Alice Bellandi, stamattina il risveglio è stato amaro, con la repentina uscita di scena di Asya Tavano al primo incontro.
Sul tatami dell’Arena Champ-de-Mars in scena oggi le categorie più pesanti, +100 kg maschili e +78 kg femminili. Nei confronti della ventiduenne friulana un cauto ottimismo, incoraggiato dal bel percorso che ha caratterizzato la sua qualificazione olimpica.
Da un lato l’esperienza dell’atleta serba Milica Zabic, 30 anni, quattordicesima nella classifica mondiale, dall’altra la freschezza di Asya Tavano che si è presentata alla sfida con alle spalle due vittorie negli scontri diretti. Ciononostante, a prese appena installate, Zabic ha saputo cogliere di sorpresa Tavano con un repentino morote seoi nage che ha costretto l’azzurra alla caduta sul fianco e alla successiva inevitabile immobilizzazione, che è valsa all’atleta serba la vittoria per wazari awasete ippon.
“Il judo è forse l’unico sport olimpico, situazionale e ad opposizione diretta, in cui si può perdere in una manciata di secondi e questo alza la tensione al massimo. -è stato il commento di Francesco Bruyere, capo-allenatore azzurro femminile- Gli atleti arrivano con le più grandi aspettative, ma quando mettono il piede su quel tatami scotta più di qualsiasi altro. Devono accettare la pressione e le emozioni che provano per poterle sfruttare a proprio favore.
Sicuramente la tensione per Asya era tanta, ma non abbiamo avuto il tempo di capire se stesse bene o meno, l’avversaria è stata brava a sfruttare il momento ed Asya si è fatta sorprendere. Lei è una ragazza speciale, con potenzialità enormi, che ha fatto un percorso di crescita incredibile nell’ultimo anno, potevamo sicuramente fare molto bene e mi dispiace molto per questo. Sono sicuro però che questa sia stata una bella lezione per lei e che si rialzerà, come ha sempre fatto, migliorando ancora”.
Fonte: fijlkam