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Judo

Infinita Odette! Dodicesimo campionato d’Europa per la Giuffrida

⁠Odette, il primo campionato d’Europa senior l’hai disputato che avevi 19 anni ed oggi, a (quasi) 30, sei ancora pronta e motivata per il tuo dodicesimo europeo…. Come si fa a durare così a lungo ad alto livello?
Non c'è un segreto. É un giorno alla volta, una gara alla volta. L'Odette di tutti questi anni è cresciuta molto ma, in fondo, è sempre la stessa. Mi diverto da impazzire sul tatami, do tutto quello che ho con la consapevolezza che la mia vita, indipendentemente da tutto, è sempre nelle mani di Dio. Questo mi da molta forza e pace.

⁠In questa striscia che inizia nel 2013 ed arriva ad oggi c’è un solo anno, il 2018 a Tel Aviv, in cui non hai partecipato. Come mai?
Purtroppo in quel periodo ho dovuto affrontare un'operazione alla mia spalla ed ero ancora in piena fase di recupero. Mi ricordo però che andai ugualmente a guardare e sostenere la squadra.

Fra medaglie (oro a Praga 2020, argento a Lisbona 2021 e Zagabria 2024) e quinti posti, ben cinque (Budapest 2013, Baku 2015, Varsavia 2017, Minsk 2019, Montpellier 2023) hai otto finali-medaglia all’attivo su undici edizioni disputate. La percentuale sfiora il 73% ed è pazzesca. C’è qualcosa di particolare in questa gara che ti mette a tuo agio oppure sei semplicemente un talento pazzesco capace di vincere il 70% degli incontri che disputi in una carriera immensa?
⁠Sinceramente non mi rendo conto delle percentuali. Ogni gara ha la sua storia cosi come ogni incontro. Se mi chiedi quanti incontri o medaglie io abbia vinto non saprei risponderti ma se mi fai domande su tutte le emozioni e sensazioni vissute in ogni gara, in ogni europeo, mi ricordo perfettamente tutto. Non mi piace molto definirmi un talento perché non credo che sia il talento che vince a questi livelli. C'è bisogno di molto di più: lavoro, cuore, testa e fede. Credo sia questo.

⁠Lo sfizio del titolo mondiale te lo sei tolta meno di un anno fa ad Abu Dhabi, c’è qualche altro “sfizio” che vorresti toglierti?
Non c'è limite ai sogni quindi chissà... vedremo.

Se riavvolgessimo il nastro indietro fino all’hajimè della finale per il bronzo olimpico con Pimenta, rifaresti tutto quello che hai fatto?
⁠Vorrei, se posso, girare la domanda... Se "tu" sapessi che quello che è successo quel giorno ha aiutato la vita di molte persone che hanno assistito a quel momento, tu torneresti indietro per cambiarlo? Io personalmente credo di aver dato tutto. Quella sconfitta mi ha insegnato tanto. Dio è un Padre buono ed è fedele sempre. Con il tempo ho capito il perché di molte cose.