Si è concluso oggi, sabato 8 dicembre, a Ostia il corso di secondo livello dell'IJF Academy per coaches di judo, un'opportunità nata quattro anni fa per offrire una formazione variegata, approfondita.ed uniforme ai tecnici, per integrare le proprie conoscenze e trasmetterle al meglio sul tatami.
Ventiquattro i partecipanti totali, di cui 18 italiani e 6 stranieri. Tra i connazionali il Friuli Venezia Giulia ha potuto contare sulla partecipazione del Commissario Tecnico Regionale Gianni Maman (Judo Tamai).
Obiettivo del secondo livello di corso era fornire una sorta di documento/scheda, redatta dai tecnici partecipanti, che fosse uno strumento vivo e usufruibile nel corso del tempo, quale programmazione didattica a lungo termine. Prima dell'agognato titolo di Coach di secondo livello un test teorico e ben tre pratici da superare.
"I tecnici sono stati sottoposti ad un forte stress sia fisico che mentale, in quanto non hanno solo dovuto provare la parte di ne waza e tachi waza, ma anche proporre come sviluppare la tecnica, preparare una lezione e dimostrarla" ha spiegato il Consigliere Nazionale Maria Grazie Perrucci, presente agli esami. "Per tutti una bella esperienza anche di confronto tra tecnici di realtà diverse".
"Sicuramente un corso interessantissimo sotto il profilo professionale, nel senso che ci ha dato una linea di alto livello e una modalità di comunicare tra tecnici con un linguaggio comune" ha commentato Gianni Maman. "Si parlava di fare queste schede e di lavorare tutti in un'unica direzione su come sviluppare una tecnica e questo potrebbe essere uno scambio tra nazionale, regionale e club, un modo di comunicare insomma tutti con la stessa lingua".
"Il corso è stato molto duro" ha aggiunto poi, confermando commenti analoghi già espressi da altri tecnici "Duro quasi come il primo, solo che l'aspetto mentale è stato molto più coinvolto, nel senso che ci hanno obbligato proprio a svolgere delle vere e proprie pianificazioni annuali su una tecnica, andando a fondo al cento per cento su ogni aspetto di quella tecnica e dando inizio a un proprio archivio personale, che poi potrà essere condiviso, aggiornato di anno in anno... in ogni caso molto interessante! Ultimo aspetto: sicuramente duro come l'anno scorso col primo livello, però ci hanno aiutato molto e ci hanno corretto; l'esame è stato molto, molto duro, però all'interno dell'esame ci tenevano a correggere gli aspetti della scheda, in modo da fornirci delle indicazioni il più chiare possibili per avere questo documento".
"Io sono molto soddisfatto" conclude Maman "Come l'altra volta mi è sembrato di non farcela fisicamente, ma, alla fine, ce l'abbiamo fatta, con enorme soddisfazione, anche personale, perché bisogna mettersi in gioco. In questo turno, soprattutto, la cosa importante era far vedere quello che tu sapevi della tecnica, in modo specialistico, non la tecnica base".
Un'esperienza formativa di grande spessore, un traguardo di interesse comune, che porta prestigio e opportunità a tutto il judo regionale.
Al corso aveva preso inizialmente parte anche Monica Barbieri, acquisendo il massimo punteggio nella parte teorica, dovendo però poi rinunciare a frequentare la parte pratica.
Sempre al Centro Olimpico di Ostia, oggi, è iniziato il seminario nazionale per arbitri e tecnici di kata, tra i cui partecipanti si trova anche, in qualità di docente federale, il maestro Maurizio Scacco (Judo Azzanese) e, in qualità di arbitro, Giuliano Casco, presidente del Kuroki Tarcento.