Fine settimana dedicato al judo a San Vito al Tagliamento: sabato pomeriggio sarà la volta dell’allenamento regionale, che avrà inizio alle ore 17.00 per le classi esordienti e alle 18.15 per Cadetti, Juniores, Seniores e Master. Contestualmente, sempre con inizio alle 17.00, si terrà il corso di aggiornamento per Insegnanti Tecnici: la lezione, tenuta dal docente Pietro De Luca, verterà sulla didattica giovanile.
Domenica la giornata sarà dedicata alle gare: si chiuderà, infatti, a San Vito il primo semestre di tappe del Criterium Giovanissimi di quest’anno.
I numeri in costante crescita confermano che la formula del Criterium funziona ed è apprezzata sia dai partecipanti che dalle famiglie e dalle Società sportive, considerate le iscrizioni che continuano ad arrivare anche dal vicino Veneto.
La tappa di San Vito vedrà l’introduzione di una formula similare anche per le classi Esordienti A e B fino a cintura verde.
“L’idea del criterium esordienti mi è venuta ed è stata condivisa con lo staff tecnico lo scorso anno, ma poi non è stata proposta per problemi tecnici” spiega il CT Regionale Gianni Maman. “Le motivazioni che hanno portato a questa scelta sono molteplici: innanzitutto, proporre un’esperienza soft, di approccio alla competizione, a quei ragazzi che hanno cominciato da poco e che non possono essere inseriti nei trofei regionali o nazionali (cinture bianche o gialle); in secondo luogo, dare un’esperienza positiva a chi non trova ancora soddisfazione nella gare ufficiali, con tempi ridotti di attesa e livello tecnico accettabile; infine, utilizzare una formula che funziona (quella del criterium) con poul da quattro persone, divise per vicinanza di peso e con accoppiamenti di cintura equi”.
“Non so se questa proposta verrà accolta in modo positivo” continua il CT Maman “Se ci saranno molte presenze o no, ma il compito di un Comitato è quello di supportare tutti, dall’atleta top alla cintura bianca, ovviamente con i mezzi che abbiamo a disposizione, fornendo esperienze che possano essere di aiuto alle società o al movimento. Questo, di fatto, è il pensiero: se riusciremo a tenere vicino anche dieci ragazzi che non avrebbero potuto confrontarsi con nessuno nei trofei regionali, avremmo centrato l’obbiettivo. Se guardiamo ai numeri, più si va avanti e più la richiesta fisica e tecnica per poter competere, anche a livello basso, è irraggiungibile per chi comincia tardi (11, 12 o 13 anni). Magari non diventeranno dei campioni (non possiamo dirlo) ma stiamo dando un’opportunità a tutti per sperimentare in modo controllato! Anche solo una persona in più conta in un movimento come il nostro!!!”