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Judo

Brilla l'argento di Matteo Medves sul cielo di Tel Aviv

È d'argento la medaglia che brilla sul petto di Matteo Medves agli Europei nella categoria 66kg. Un successo inaspettato per lo stesso protagonista quello arrivato ieri a Tel Aviv, cominciando dalla poule proibitiva in cui si è trovato immerso. Il primo scoglio presentatosi sul cammino dell'udinese si chiama Kilian Le Blouch, atleta francesce con cui Matteo aveva un conto aperto dopo la sconfitta subita lo scorso mese al Grand Slam di Ekaterinburg. 
4 minuti e un waza ari aprono la strada agli incontri successivi che vedono Medves avere la meglio sull’ungherse Zsolt Gorjanacz e sull’azero Nijat Shikhalizada, dove l'azzurro sotto di waza ari, compie un capolavoro schiantando l'avversario con un ippon da antologia.
Giunto quindi in semifinale, Matteo è capace di tirare fuori un incontro travolgente imponendosi sul montenegrino Marko Gusic con un waza ari a cui segue un'azione a terra a dir poco entusiasmante: immobilizzazione, fuga dell'avversario, ripresa dell'immobilizzazione e ippon definitivo. 
Un percorso stupendo, quello del judoka friulano, che lo fa riemergere dal periodo di crisi che stava attraversando conducendolo all'incontro di finale.
Ad aspettarlo, c'è una vecchia conoscenza di Medves: lo sloveno Adrian Gomboc, non nuovo ad esperienze toste, quali la semifinale olimpica con Fabio Basile o gli Europei dell'anno scorso. Ma questa volta la sconfitta per quest'ultimo non era un'opzione considerabile. Capace di arginare le leve dell’azzurro, lo ha costretto a rincorrere andando a prendersi così il titolo iridato.
"Penso di non aver ancora realizzato il peso di questa medaglia, magari lo realizzerò tra un po' - dice Matteo - In tutta sincerità non pensavo di arrivare lassù. Rimane sicuramente l'amaro in bocca, però Gomboc lo conosco bene, così come lui conosce me ed era un incontro alla pari. Purtroppo lui è stato più bravo a sfruttare uno spiraglio che gli ho lasciato ed è riuscito a farmi un waza ari. Gli ultimi secondi, poi, nella foga di cercare di recuperare, mi sono inevitabilmente scoperto e lui ne ha approfittato per chiudere l'incontro in immobilizzazione. In ogni caso sono comunque contento e per ora mi godo la medaglia."
Parole di grande fair play quelle dell'azzurro che riconoscono il valore dell'avversario e che dopo episodi come quelli della finale dei 73kg danno un valore aggiunto al nostro atleta.