Si conclude con due ori tutti europei la quinta giornata dei mondiali al Budokan di Tokyo.
Oggi è Marie Eve Gahie a conquistare il suo primo titolo del mondo nei 70kg regalando alla Francia la seconda medaglia d'oro di questi campionati. Si tratta di una finale inedita che la vede contrapposta all'outsider portoghese (ventinovesima in ranking) Barbara Timo che per tutto l'incontro non molla di un centimetro. A quarantacinque secondi dal termine Gahie trova l'occasione per tirare il jiuji gatame che le consegna la vittoria, mandandola in lacrime di gioia. La francese si apre le porte della finale grazie alla vittoria netta sulla britannica Conway (bronzo olimpico), ai quarti supera per waza-ari la portoricana Perez, e, nelle fasi preliminari, per ippon la sudcoreana You e la greca Teltsidou. Dall'altra parte del tabellone Timo marca ippon in semifinale contro l'insidiosa francese Pinot, ma l'impresa la compie al terzo turno quando dopo appena un minuto di incontro mette a segno un waza-ari in maki komi contro la nipponica Arai, campionessa in carica e numero uno della ranking mondiale.
In questa categoria l'Italia schiera la campionessa del mondo junior Alice Bellandi che oggi non riesce a raccogliere quanto merita il suo talento. Alice viene fermata nelle eliminatorie dalla coreana del sud You. Nonostante un incontro all'attacco, in cui la coreana gioca di rimessa con i gaeshi, Bellandi non trova il guizzo giusto subendo proprio un contrattacco al golden score che la lascia fuori dai giochi.“Non vedo ingiustizie per quanto riguarda la sconfitta di oggi, - commenta Alice - perché in ogni caso, se avessi fatto ippon non ci sarebbe stato niente da discutere. Ciò che vedo è solo una persona che deve essere un po’ più libera sul tatami, forse mi son messa troppe catene da sola, che oggi non mi hanno permesso di volare! Vedremo, ora mi chiuderò nella mia bolla per migliorare ancora. Ancora una volta! Qualcosa cambierà, ho fiducia!”.
E' subito colpo di scena nei 90kg in cui lo spagnolo campione del mondo in carica Sherazadishvili viene eliminato negli incontri preliminari dal fracese Clerget lasciando il titolo vacante anzitempo. Ad approfittarne è Noel Van T End che riporta il titolo in Olanda dopo 10 anni dall'ultimo oro di Marhinde Verkerk e dopo 55 da quello forse più famoso di Anton Geesink conquistato nel 1964 proprio a Tokyo. In finale l'olandese rifila una combinazione micidiale di o-stoto/ko-soto gari al nipponico Shoichiro Mukai che non riesce a recuperare il waza-ari subito nei ventisette secondi rimasti. In semifinale Van T End elimina il campione serbo Majdov con un ippon di sode tsurikomi goshi. Ai quarti supera il francese Clerget per waza-ari, mentre nei primi tre round supera per ippon nell'ordine, il tedesco Trippel, l'australiano Cassar e il sud coreano Gwak. Dall'altra parte l'atleta di casa approda alla finale battendo il sorprendente svedese Markus Nyman per somma di sanzioni.
Niente da fare per i nostri Nicholas Mungai e Matteo Marconcini nella stessa categoria. Mungai parte bene chiudendo dopo 12” di golden score la partita con il mongolo Gattulga grazie ad un o uchi gari d’incontro che lo coglie di sorpresa. Nell'incontro con l’estone Kuusik invece l'azzurro va in difficoltà sommando tre sanzioni al passivo in 3’45”. “Ho perso con un avversario ampiamente alla portata, con il quale avevo anche già vinto. – dice Nicholas - Mi sono bloccato, ho combattuto male, anche nel primo incontro ho rischiato di perdere. Non ho idea su cosa possa avermi bloccato, ma sicuramente non l'infortunio. Prima di Minsk e Budapest ancora avevo un po' di dolore a fare certi movimenti, nell’ultimo mese invece sono riuscito a fare più o meno tutto, anche con i pesi. Certo, mi manca un po' di forza, ma tutto sommato fisicamente stavo bene”. Matteo Marconcini inizia bene, rifilando un jiuji gatame a Popole Misenga, atleta che gareggia sotto la sigla dell’IJF, mentre l'accesa lotta con l’israeliano Li Kochman termina con la sconfitta del nostro campione. “C’è da lavorare! Sono nuovo in questa categoria, - commenta Matteo Marconcini - ma mi batto alla pari con tutti, forse proprio perché dare il massimo fino alla fine è sempre stata la mia forza. Questo mi da la carica per provarci ancora e cercare di chiudere la mia carriera in bellezza e divertendomi. È stata una trasferta dura e intensa, purtroppo non ha portato il risultato che speravamo, ma la consapevolezza sul lavoro da fare. Ora ritorno qualche giorno dalla mia famiglia e dalla mia fidanzata a ricaricare le batterie e ripartire poi carichi, come sempre”.
Capitan Marconcini tira le somme di una trasferta mondiale di una squadre consapevole di poter fare di più: “Abbiamo preparato tutto bene, eravamo pronti e forti, ma il mondiale è il mondiale… - commenta - ritengo sia anche peggio di un’Olimpiade, ed a dimostrarlo c’è un significativo elenco di campioni che a Tokio hanno perso. Anche al primo turno. Il nostro è uno sport di situazione è può accadere di tutto, forse è proprio questo il bello del judo. Di sicuro c’è da lavorare, ma sono contento della mia squadra che, comunque vada, fa a botte e prova a battere chiunque. Forza ragazzi, forza Italia!”
Da domani il campionato del mondo proseguirà nel Nippon Budokan senza atleti italiani e senza l’Italia nella gara a squadre, venerdì gareggiano i 100 kg ed i 78 kg, sabato i +100 e +78 ed infine domenica gara a squadre.
Le classifiche della quinta giornata:
70: 1. Marie-Eve Gahie (Fra), 2. Barbara Timo (Por), 3. Sally Conway (Gbr) e Margaux Pinot (Fra); 90: 1. Noel Van T End (Ned), 2. Shoichiro Mukai (Jpn), 3. Axel Clerget (Fra) e Nemanja Majdov (Srb)