Kenny Bedel è friulano di Pordenone, diciannove anni ed un palmares di tutto rispetto con il bronzo agli Assoluti 2019, un argento agli Europei U18, otto volte sul podio in European Cup e molto altro ancora. Un giovane più che promettente che, poco più di due mesi fa, mentre si trovava in collegiale, ha saputo di essere diventato un professionista, avendo vinto il concorso per entrare nelle Fiamme Oro. Una bella storia, non c’è che dire, anche se poi il diffondersi del Coronavirus ha rimescolato le carte e le cose si sono messe diversamente, collegiale sospeso, atleti spediti a casa e l’arruolamento tanto atteso, rimandato. E da quell’inizio marzo, Kenny non ha ancora avuto modo di entrare in caserma, né ricevere e sostituire la tuta dello Shidokan 2018 con quella nuova ed amaranto delle Fiamme Oro.
“Effettivamente stiamo attraversando tutti un periodo un po’ complicato – ha detto Kenny, che si trova nella sua casa a Pordenone – per fortuna però, lo posso affrontare con tranquillità. Continuo ad allenarmi tutti i giorni, ho a disposizione qualche tatami, gli elastici e pure mio fratello Marvin, da sempre judoka assieme a me. Avere la possibilità di fare un po’ di judo è importante per molti motivi, ma riesco a fare anche preparazione atletica con esercizi a corpo libero”.
Che cosa fai invece, quando non ti alleni?
“Mi piace riguardare i video dei miei vecchi incontri, cercare pregi e difetti che potrebbero essermi sfuggiti in precedenza, credo faccia sempre bene! Con i miei coach ed i miei compagni mi sento regolarmente e costantemente, sia per il piacere di sentirli, che per i programmi. Ed assieme a Matteo (Medves, compagno di squadra nelle Fiamme Oro, ndr) ho fatto anche degli allenamenti insieme in videochiamata. Onestamente non ho idea di come possa cambiare il futuro, una volta usciti da questa brutta situazione, ma in generale sono certo che le persone riusciranno ad apprezzare maggiormente le piccole cose e tutti quegli aspetti della vita quotidiana, forse banali, ma che ora ci mancano tanto”.
L’Olimpiade è scivolata in avanti di un anno, cosa significa questo per i tuoi sogni?
“Ho sempre sognato e più di qualche volta è successo che i sogni si avverassero. E non intendo smettere di sognare proprio adesso, in un momento della mia vita in cui riesco a vedere moltissime cose davanti a me, e con l’eccezione di questa pandemia, sono tutte belle. So bene quanto sia difficile che io mi possa qualificare alle Olimpiadi e, soprattutto, quanto siano bravi e stiano bene quelli che oggi sono davanti a me, ma io non so smettere di sognare”.
Nella classifica mondiale degli 81 kg, quella valida per la qualificazione olimpica, il nome di Kenny si trova al 103esimo posto, con i punti del quinto posto ai Mondiali U21 l’ottobre scorso a Marrakech ed i due incontri vinti due mesi fa a Varsavia. Ma nello sport tutto può accadere, l’ha già dimostrato Fabio Basile. Lo spazio per un sogno si trova.