Se hai diciott’anni e stai vivendo ai tempi del Covid-19, ti può accadere anche di essere presa o preso d’assalto da emozioni positive in rapida sequenza. Una dopo l’altra. Coma quelle che ha vissuto l’udinese Asya Tavano, nell’arco di pochi giorni, dopo mesi di costrizioni e limiti. La giovane campionessa dello Sport Team Udine infatti, si è anche emozionata partecipando al collegiale nel Centro olimpico a Ostia, per lei il primo assieme alla prima squadra e soltanto poche ore dopo il suo ritorno a casa, si è emozionata anche per il ritorno sui banchi di scuola.
- Al termine di questa lunga reclusione e delle limitazioni imposte agli allenamenti è arrivato, finalmente, il primo collegiale nel Centro Olimpico a Ostia nel quale, fra l’altro, la selezione juniores si è allenata assieme a quella senior. Com’è andata fisicamente, ma anche emotivamente?
“Il periodo passato è stato molto pesante dal punto di vista agonistico perché, essendo abituata al confronto sistematico con le mie avversarie, avevo modo di capire sempre quali erano le cose che andavano e non andavano bene. Sentivo veramente il bisogno di questo collegiale perché, oltre alla necessità di allenarmi ad alti livelli, avevo bisogno di capire l'efficacia dei nuovi lavori svolti in questo periodo senza confronto”.
- Sei riuscita a mantenere la tua condizione fisica a livello per sostenere il ritmo dell’allenamento della rappresentativa nazionale?
“Nonostante l'intenso allenamento che non avevo mai interrotto e l’ovvia emozione che in queste occasioni non manca mai, sommati al livello dei compagni di allenamento, mi sono trovata un po’ in difficoltà soprattutto nella prima parte del collegiale, sia fisicamente che tecnicamente, ma poi ho trovato il mio ritmo e le difficoltà sono state superate, eccezion fatta per le nuove tecniche sulle quali sto lavorando. Ci stà, perchè provare ad applicare è una modalità per completare l’apprendimento e l’allenamento”.
- In collegiale con te, fra l’altro, c’erano anche Matteo Medves e Kenny Bedel, assieme ai quali hai composto una pattuglia friulana di pregio. Avete fatto qualche cosa assieme e, siccome entrambi sono entrati nel gruppo delle Fiamme Oro, ti piacerebbe in futuro unirti a loro?
“Sì, nel collegiale c’erano anche i miei corregionali Medves e Bedel, ma per l’esercizio del ‘randori’ (combattimento, ndr) ci si divide in due gruppi, maschile e femminile, quindi non è stato possibile lavorare assieme. Spero però ci sia un’opportunità in futuro! Magari, se entrerò in un gruppo sportivo, avrò modo di lavorare assieme a loro. Per ora i miei obbiettivi sono di riprendere le gare e cercare di vincerle. È questo obiettivo che mi dà la forza ogni giorno di indossare con entusiasmo il judogi”.
- In questi giorni hai ripreso anche ad andare a scuola, com’è stato ritornare in classe in condizioni così particolari?
“In questo periodo è ricominciata anche la scuola. Per me è l'ultimo anno! Ero molto preoccupata per l'applicazione delle nuove regole, ma una volta rientrata in classe, è stato tutto più o meno normale. Ero felicissima di ritrovare i compagni di classe e spero, un po' alla volta, che tutto riprenda la sua consuetudine. L’obiettivo che ho in mente? Che la mia vita possa essere piena di tutte le emozioni che il judo mi regala”.