Mario Pozzo se n’è andato nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre, concludendo così, all’età di 92 anni, una vita lunga, ricca di legami, di soddisfazioni e di cose fatte. E molte, sono state fatte nel mondo del judo. Mario infatti, è stato presidente del Tenri in anni in cui il club udinese volava altissimo nelle classifiche nazionali, anche con i risultati eccellenti di Patrizia e Stefano, i suoi figli. È stato proprio Stefano a pubblicare ieri un breve post sui social, nel quale ha scritto: “Ieri ha concluso la sua lunga vita. Ciao papà.”. Immediatamente contattato, Stefano con voce serena ha raccontato: “In vita sua, papà non era mai entrato in un ospedale, e così è andata fino al piuttosto recente ricovero per problemi al cuore, dal quale si è ripreso bene, ma proprio alla prima uscita da casa è stato colpito da un altro malanno che gli ha condizionato l’autonomia. Da lì, piano piano, ha iniziato a spegnersi”. Il funerale si svolgerà in forma strettamente privata (anche per le problematiche Covid) alle 17 di martedì 13 ottobre. “Mario Pozzo era nato nel 1928 –è il ricordo del Maestro Pierluigi Comino- fra i primi collaboratori della neonata Despar, opera inizialmente come agente di commercio, poi assume la gestione del Camping “Pino Mare” a Lignano Pineta. Nel 1968, o giù di lì, quando lo Yama Arashi operava alla sala Olimpia, Pozzo assieme al cognato Antonio Frassinelli iscrive i figli ai corsi di judo, finalmente aperti a ragazzi e bambini. Mario ed Antonio prendono le redini dello Yama Arashi fino al rientro del Maestro Cesare Violino. Intanto, a Udine, era arrivato il Maestro Myodai, al tempo Kuroki, il cui contratto era stato sottoscritto da Pozzo. Sorte difficoltà con Violino ed in conformità con lo statuto del club, nella riunione alla Vecchia Pescheria (dove si erano riorganizzati i sopravvissuti dei dieci fondatori con diritto a voto) si scelse di licenziare il Maestro Myodai. La cosa, causa obblighi contratti e contrattuali, determinò la nascita del Tenri Judo Club Udine, con Pozzo tra i dirigenti fondatori e poi, anche come Presidente Commissario Regionale. Al termine di una riunione con l'allora presidente della federazione judo, avvocato Augusto Ceracchini, avvenuta a Castelfranco Veneto, una coincidenza di situazioni (la regione al tempo era affidata all’Ing. Casablanca ed al sig.Petruz, entrambi in forza al Corpo dei Vigili del Fuoco) spinse Ceracchini ad affidare a Mario Pozzo l'incarico di commissario regionale. Un incarico mantenuto per alcuni mandati e poi trasferito a quello di Presidente del Comitato Regionale. A Mario Pozzo si deve la permanenza ad Udine del Maestro Myodai, poi la venuta del prof. Takata e degli altri grandi nomi del judo giapponese che hanno calcato il tatami del Tenri, Nagamoto Kiyomi, Tsutchiyama Takara e, in prestito dal Judo Club Udine, Oyama Shozo. A Pozzo và comunque il merito di accorte pubbliche relazioni che hanno portato al judo udinese importanti amicizie e consensi. Un’iniziativa fra le altre, grazie alla collaborazione con i prof. Panizzo, Sgobaro, Giuriceo, Gozzi sono stati portati sul tatami più di 200 studenti udinesi, oppure la volta che assieme all'assessore allo Sport del tempo, Antonio Borghi, tutte le terze elementari di Udine praticarono judo nelle ore curricolari, per un totale di oltre 1500 studenti per anno sul tatami di via Marangoni. Mario Pozzo ospitò occasionalmente manifestazioni di judo nel campeggio a Lignano, ma non solo e grazie alla sua attività commerciale precedente rese possibile l'apertura di dojo a Cividale del Friuli, Codroipo ed altri centri friulani quali Cervignano, Grado, Manzano, Venzone. Una vita per il judo che è stata premiata con riconoscimenti dal Panathlon Club di Udine e dal cavalierato al merito della Repubblica”. La FIJLKAM, nel ricordare con rispetto e gratitudine Mario Pozzo, esprime le più sentite condoglianze a tutti i suoi famigliari e congiunti.
“Il cav. Mario Pozzo ci ha lasciato. Un altro importante pezzo della Storia del Judo nazionale è “andato avanti". Lo dobbiamo ricordare per tutto quello che ha voluto e saputo fare per lo sviluppo del nostro sport in Friuli-Venezia Giulia e in Italia. Alla Sua Famiglia vanno il mio grazie e le mie più sentite condoglianze. Avv. Giancarlo Zannier