La via del miglioramento personale non ha limiti, sia essa spinta da vera ambizione agonistica, sia essa una mera fase della vita spinta dalla curiosità o dallo spirito di partecipazione. Tutto si è visto in questa edizione degli EUROPEAN MASTER GAMES a Torino ed in questi atleti dai 35 ai 71 anni (il meno giovane in gara). Compagni di gioco, compagni di percorso, compagni di fatica e di grandi soddisfazioni. Questi sono i Master. Vera e propria pioggia di medaglie, possiamo dirlo, per i rappresentanti del Friuli-Venezia-Giulia che hanno incassato 4 ori, 5 argenti e 2 bronzi. Medaglia d’oro per Claudio Fabbro nei 67 kg Kumite (combattimento). L’atleta del M° Subotic carico delle precedenti vittorie in Coppa Italia e Campionato Italiano è arrivato a Torino tra i favoriti della categoria. Claudio è stato una delle colonne del karate regionale, tanti i risultati che ha ottenuto negli anni e, sul tatami di Torino, un’altra conferma che lo incorona vincitore dei Giochi Europei. Esempio di dedizione e costanza per gli atleti più giovani. Per Claudio Tonus sarà un’edizione da ricordare! Lunga, impegnativa e combattuta l’atleta del Fenati Karate di Spilimbergo si è inchinato solo davanti al fortissimo Massimo Colucci suo principale competitor in questo genere di incontri. Purtroppo i precedenti combattimenti che hanno procurato a Claudio un piccolo infortunio al setto nasale ed uno strappo al polpaccio sinistro hanno contribuito a compromettere il risultato. Risultato comunque straordinario per il Dojo di Spilimbergo guidato dall’Allenatore Erik Frigo che non vede l’ora di festeggiare questo splendido risultato. Nove medaglie infine per il Karate Do Trieste con l’oro di Tiziana Samero (kumite, 61 anni), Francesca Sibilla (kumite, 35/40 anni), e Sandra Matjak (kumite, +61 anni), argento a Cristina Murolo (kumite, 46/50 anni), Marco Bartolomei (kumite, +61 anni), Susanna Zerial (Kata, +61 anni e kumite 68 kg) ed infine bronzo per Sandra Matjak nel Kata +61 anni e Massimiliano Oliosi nel kumite 35/40 anni, 67 kg. “Portare in una gara di questo spessore – ha detto Anna De Vivi - atleti che hanno iniziato la pratica del karate a 40 o 50 anni, senza essere mai stati prima degli agonisti, è una soddisfazione unica. L’inesorabile scorrere del tempo si contrasta interpretando lo spirito delle arti marziali, con sacrificio, impegno e tanta umiltà”. Ed è il caso soprattutto di Matjak e Zerial che, nell’anno della prima olimpiade di Karate compiranno 70 anni.