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Judo

European Cadet Cup di Lignano, “nessun posto è come casa”

Lignano, il giorno prima dell’European Cadet Cup. L’aria che si respira è di fermento: volontari che sistemano il palazzetto, collegano cavi, controllano gli ingressi. Ogni dettaglio viene curato per cercare di realizzare un evento d’eccellenza.

Il clima che si respira è frizzante: un misto di calore, meticolosità, entusiasmo, freschezza. Il fine settimana si prospetta, curiosamente, inusuale proprio in virtù di quanto rasenta la normalità pre covid. Sanificazioni, mascherine, distanziamento sono tutti elementi che fanno parte di un vissuto comune, ma che non riescono in alcun modo a inficiare la volontà di essere in gara, anche dei numerosi volontari presenti nel Palazzetto del Bella Italia Village.

“In un momento in cui non è ancora possibile avere pubblico in presenza, i volontari, oltre a svolgere un ruolo fondamentale per la buona riuscita dell’evento, rappresentano anche gli spettatori che non possono essere qui” ci dice la Consigliera Federale Mari Grazia Perrucci. Sono atleti, tecnici, appassionati, che danno il massimo, galvanizzati dal fatto di esserci e di rendere possibile questa gara.

L’atmosfera di serenità e collaborazione si percepisce anche a livello arbitrale: a farla da padrona è una sensazione di supporto reciproco tra i rappresentanti delle differenti Nazioni; un modus operandi già consolidato con Austria e Polonia, ma che si mira a estendere il più possibile, portando alla luce i valori più puri e profondi del nostro sport.

Del resto, il livello arbitrale, già ottimo, è stato ulteriormente innalzato dalla presenza di due arbitri mondiali; a monitorare le prestazioni degli Ufficiali di Gara saranno i due supervisor EJU, Cathy Mouette e Franky de Moor (capo della commissione europea Ufficiali di Gara).

Tutto è pronto, da domani saranno gli atleti a far parlare i fatti. Oggi il sentimento che ci riunisce tutti è solamente uno: “Questa è casa”.