È stata serata piena di emozioni, quella organizzata allo Skorpion Club di Pordenone, con gli spalti del Palazzetto di via Interna 1 pieni per onorare i primi cinquant'anni della società.
Il Presidente Massimo Cester ha inaugurato l'evento: “Abbiamo impiegato tutte le nostre forze per l’organizzazione di questo evento, principalmente per ringraziare chi, cinquant'anni fa ha gettato i semi dello Skorpion. Sono orgoglioso di essere a capo di questa società, grazie ad Enea Sellan per esserci sempre stato vicino anche oggi, così come a tutte le persone che hanno contribuito a diventare grande questa famiglia”. E allo show, in cui tutte le discipline hanno trovato spazio davanti alle platee dei grandi eventi, sono presenti autorità ad ogni livello e rappresentanti di società sportive, tutti a festeggiare l'importante ricorrenza. Ma, oltre ai bei discorsi ed ai dovuti riconoscimenti, sono le loro emozioni a riempire gli spazi.
Dal Messico il videomessaggio dello storico atleta e dirigente Giancarlo Pizzinato è toccante: “Lo Skorpion e io siamo cresciuti insieme, sono riconoscente per quello che ho ricevuto, di gran lunga maggiore a quanto ho potuto dare. Una delle cose più intense che ricordo la sensibilità e le dinamiche nella conduzione di una società che ho imparato principalmente grazie ad Enea che, anche durante la mia gestione, ha svolto una mole di lavoro incredibile, mandandomi poi ad attribuirmi i meriti. Grazie Enea per aver creato questa solida realtà, così come grazie a Max e ai due Luca per aver saputo traghettare la società nei tempi moderni.”
Felicità e una grande emozione anche per Enea Sellan, che davanti l'affollato palazzetto ha annunciato la conclusione della sua carriera dirigenziale: “È stata una grande serata, grandi emozioni, e stasera il mio pensiero è rivolto a Dario Crozzoli con cui insieme abbiamo fondato lo Skorpion. Persona eclettica e di una intelligenza estrema. Praticava judo in un modo eccezionale. Lo aveva appreso da Barioli allo Skorpion di Milano dove in quel periodo frequentava l’ISEF, da lì è nato il nostro nome. La sua assenza mi manca e se siamo qui è grazie alla sua genialità, alle sue idee in cui ho creduto e supportato. Le mie dimissioni sono quel passo indietro che tutti noi dovremmo fare per lasciare spazio alle nuove idee.”