images/friuli_venezia_giulia/2024/medium/0728_giuffrida_parigi_2024.jpg
Judo

Olimpiadi: Giuffrida chiude quinta ed è oltre la leggenda, Piras fuori agli ottavi con rammarico

È un quinto posto davvero amaro quello raccolto oggi da Odette Giuffrida nella seconda giornata di gare alle Olimpiadi di Parigi. Amaro perché dopo aver sfiorato la finale per l’oro nella categoria 52kg, dopo aver condotto e poi perso la semifinale per un arbitraggio, lasciatecelo dire, quantomeno dubbio, l’argento di Rio 2016 e il bronzo di Tokyo 2020 si è vista sfuggire pure la medaglia di bronzo, anche in questo caso per uno shido, l’ultimo, che a nostro parere (e a parere di molti!) non c’era.

Ci sono cose però che vanno oltre la medaglia che un atleta può mettersi al collo. E questo Odette oggi l’ha dimostrato ancora una volta. Lei che accettato quel verdetto difficile per chiunque da ingoiare in una finale olimpica, si è alzata ed è andata a rassicurare la brasiliana Pimenta, che aveva appena conquistato il bronzo, in lacrime. Accovacciate sul tatami, si parlano, si abbracciano.

Se c’è un’immagine di giornata che vale la pena di ricordare, è questa.

Per dovere di cronaca, il cammino di Odette verso il podio è iniziato con la vittoria sulla statunitense Delgado, superata dopo oltre due minuti di golden score grazie ad un wazari, ed è poi proseguito con il successo ai quarti sull’ostica ungherese Pupp, sconfitta per wazari di harai goshi gaeshi. In semifinale il primo stop contro la campionessa olimpica di Tokyo nei 48kg e n° 2 al mondo, la kossovara Krasniqi, vittoriosa per 3 shido a 2 e nella finalina per il bronzo, il medesimo verdetto l’ha costretta ad accontentarsi della medaglia di legno.

“Non ha senso parlare di arbitraggio perché in una gara Olimpica i protagonisti dovrebbero essere gli atleti e non gli arbitri; quindi, preferisco non dar loro tanta importanza… -è il commento del capo-allenatore femminile Francesco Bruyere- Voglio solo ringraziare Odette per avermi concesso l’onore e l’opportunità di essere al suo fianco in questo viaggio, regalandomi oggi l’ennesima grande emozione. Lei è la più forte atleta che io abbia mai conosciuto e oggi me l’ha dimostrato un’altra volta fuori e dentro dal tatami. Grazie!”

Giornata sotto le aspettative per il 66kg Matteo Piras, che dopo essersi sbarazzato al primo turno di Postigos, atleta peruviano alla quarta partecipazione olimpica, ha terminato la sua corsa al podio con la sconfitta subita per mano del serbo Buncic, anche in questo caso giunta non senza recriminazioni per qualche episodio dubbio.

“Ho appena finito il confronto con la commissione degli arbitri -ha riferito Raffaele Toniolo che ha affrontato l’impegno assieme ad Alessandro Comi- e la spiegazione è che si tratta di no-score in quanto, quando Buncic toglie il piede sul ko uchi di Matteo, a quel punto non è più ko uchi gari, ma inizia l’azione di sumi gaeshi. Io ho dimostrato che l’azione di sumi gaeshi non è sostenibile in quanto la mano destra di Buncic non fa una presa vera propria, ma appoggia la mano sulla schiena di Matteo in quanto è in pericolo ed altro non può fare che lanciarsi indietro. La nostra versione è rimasta ferma sul fatto che, squilibrato dal ko uchi, spinto e caduto sulla schiena altro non può essere che ippon. Loro, ovviamente, sono rimasti fermi sulle loro posizioni, noi rimaniamo del nostro parere, poi ognuno ha gli occhi per vedere ed ogni potrà giudicare come meglio crede questa azione. Quello che ci tengo a dire è che Matteo è arrivato a questa Olimpiade dando tutto se stesso, ci è arrivato da quinto classificato ad un Mondiale, oggi avrebbe potuto fare una bellissima gara, e molto probabilmente anche una medaglia… però quello che abbiamo subito a livello arbitrale non è stato giusto. L’altra cosa che mi dispiace è che ieri, in occasione degli episodi della svedese e del giapponese, non è stato preso nessun provvedimento. Penso che se un italiano avesse fatto quello che hanno fatto ieri Babulfath e Nagayama, probabilmente avrebbe avuto hansokumake disciplinare e forse anche un seguito”.

>>> RISULTATI SECONDA GIORNATA