Se n’è andato Francesco Licata, storico dirigente del judo friulano. In aprile avrebbe compiuto 89 anni.
È stato presidente del Tenri Udine quando le gare di qualificazione regionale venivano disputate sul tatami del Palasport Manlio Benedetti in via Marangoni. Si parla degli anni 70 e anche se oggi appare impossibile, il sorteggio si faceva estraendo da un contenitore i numeri della tombola, i tabelloni di gara si compilavano a penna, avendo cura di calcare bene dato che gli scritti dovevano essere impressi anche sulla copia infilata sotto la cartacarbone. E di quei fogli giganteschi stampati dalla federazione e spediti via posta ai comitati regionali, l’originale compilato e firmato doveva essere spedito entro 15 giorni con raccomandata alla federazione. La copia invece, era destinata agli atti del Comitato, da conservare per eventuali contestazioni. Francesco Licata è stato anche Presidente di giuria, ma se le qualificazioni si disputavano in via Marangoni (al tempo c’erano solo altre due alternative) dava la priorità a fare gli onori di casa, sapendo essere sempre fermo e giusto.
Con il tempo le cose cambiano e da allora, di anni, ne sono passati tanti, e da qualche tempo Francesco Licata aveva iniziato “ad avere seri problemi di demenza -racconta il figlio Michelangelo- ma comunque era molto gestibile. Ha avuto il Covid a dicembre e ne era uscito bene, però è sopraggiunta una crisi respiratoria ed uno scompenso cardiaco. Lo abbiamo portato in ospedale, doveva essere per qualche giorno, ma lui rifiutava le cure e dava in escandescenze. Questo ha creato un circolo vizioso di cure e calmanti che in pochi giorni ha fatto chiudere la sua storia”.
A Michelangelo, a sua mamma ed a tutti i cari di Francesco giungano le condoglianze più sentite.
Il funerale si terrà alle ore 12 di martedì 18 gennaio nella chiesa di San Paolino in viale Trieste.
