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Lotta

Angela e il bel Danubio di Bronzo

Da una parte, c'è su una collina l'enorme castello asburgico di Petrovaradin, dall'altra, il centro storico di Novi Sad, e nel bel mezzo, scorre placido il Danubio. Qualche centinaio di metri all'interno rispetto alla riva sinistra del fiume degli Strauss, dentro ad un afoso palazzo dello sport, ieri, una ragazza italiana ha gioito insieme a tanti suoi connazionali e non solo, per la conquista di una Medaglia di Bronzo nel campionato continentale della disciplina sportiva più antica del mondo. Praticamente tutti sanno come tecnicamente Angela Casarola abbia fatto a vincere questa medaglia, perchè oggi le notizie corrono talmente veloci da non averne quasi il tempo di commentarle. Quindi, a bocce ferme, mi limiterò a dirvi quale sia stata la discriminante determinante per essere riusciti a raggiungere questo traguardo.

Per ottenere risultati tecnici e tattici apprezzabili nello sport della lotta, bisogna avere dei validi compagni di allenamento, e la ragazza comasca ha sempre saputo cercarseli. In particolare va ringraziata una ragazza torinese, sua compagna di Nazionale. In nome dell'amicizia che da anni le unisce, Sofia Pira s'è dedicata anima e cuore ad Angela, per tenere viva in lei quella fiammella d'ardimento che poteva rischiare di spegnersi da un momento all'altro. Come per incanto la fiammella s'è mano a mano rinvigorita, fino a diventare un falò che ha bruciato la resistenza delle avversarie.

Grazie Sofia, ma grazie anche ad Elena Placenti, Aurora Marangia, Saya Chloe Pantaleo, che mai, nelle sedi d'allenamento di Gallarate e Cairate, si sono sottratte nel fornire il loro apporto; fisico e morale. Angela oggi è la terza ragazza più forte d'Europa nella categoria al limite dei 49 chilogrammi, ed un pezzetto della sua medaglia è anche vostro.

Il bel Danubio blu, ieri sera s'è tinto di bronzo, sulle note della danza della lotta. 

Maurizio Casarola