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Lotta

Fantalotta n. 2

La foto ritrae il milanese Enrico Porro: colui che conquistò la prima Medaglia d'Oro della storia della lotta italiana alle Olimpiadi di Londra nel 1908. Quell'alloro, ottenuto il 25 luglio 1908 fra i pesi leggeri della greco-romana, fu il secondo in ordine di tempo ad essere conquistato dall'Italia nelle Olimpiadi dell'era moderna. Porro venne preceduto di una diecina di giorni da Alberto Braglia, che fu il primo italiano a fregiarsi del titolo di Olimpionico, nel concorso individuale di ginnastica artistica.

Questo preambolo a carattere storico/sportivo, mi viene utile per annunciare la seconda puntata di Fantalotta, in attesa dell'inizio dei Giochi di Parigi 2024.

Oggi mi dedicherò al pronostico delle categorie al limite degli 86 chilogrammi dello stile libero e dei 130 della classica greco-romana.

86 CHILOGRAMMI STILE LIBERO

Una categoria complessa quanto spettacolare, con vari pretendenti al titolo di Campione Olimpico. Il kazako Dauletbekov è la testa di serie numero 1 e se passerà l'insidia degli ottavi di finale, essendo nella parte alta del tabellone, potrà trovare l'insidioso giapponese Ishiguro e più avanti ancora, uno tra Shapiev e Ramazanov. Gli ultimi due atleti enunciati gareggiano rispettivamente per Uzbekistan e Bulgaria, ma sono nati entrambi nella regione russa del Daghestan.

La parte bassa del tabellone olimpico, designa come prima testa di serie il fortissimo iraniano Yazdanicharati. Il persiano, se passasse il primo turno, dovrà presumibilmente vedersela nei quarti contro il greco Kurugliev; anch'esso con passaporto russo/daghestano. Le altre due teste di serie di quella parte di tabellone, sono il mongolo Byambasuren ed il sanmarinese del Michigan, Myles Amine. Il ragazzo che gareggia per i colori della Repubblica del Titano, vanta la mamma che si chiama Marcy Mularoni (tipico cognome romagnolo) ed il nonno Nazim Amine che disputò le Olimpiadi di Roma 1960 nella lotta stile libero sotto la bandiera del Libano.

Fra le mine vaganti di questa categoria, nomino l'americano Brooks che ai Trials Usa ha battuto e quindi lasciato a casa, nientemeno che il Campione Olimpico di Tokyo, David Taylor. Vedo molto performanti anche il georgiano Gamkrelidze, l'azerbaijano Nurmagomedov e l'ucraino Michailov. Quest'ultimo è stato riallocato fra gli olimpici dopo l'esclusione da parte del Cio del russo dell'Ossezia del Nord, Naifonov, ed il diniego del connazionale Bagaev, che era stato invitato a partecipare a Parigi 2024 se avesse gareggiato per gli Atleti Neutrali.

130 CHILOGRAMMI GRECO-ROMANA

La "klassicheskaya borba" ovvero la lotta classica; così come viene chiamata la greco-romana nella lingua russa, ci riserverà sicuramente uno spettacolo nello spettacolo per quanto riguarda la categoria al limite dei 130 chilogrammi di peso.

La testa di serie numero 1 della parte alta del tabellone è nientemeno che l'iraniano Mirzazadeh. Fra coloro che come testa di serie di quella parte superiore del tabellone cercheranno di contrastare l'ascesa alla finale del persiano, c'è l'americano Coon, che ai Trials Usa ha eliminato il titolare Schultz. Da non sottovalutare il rumeno Ciurariu, e soprattutto il medagliato olimpico estone, Heiki Nabi, che s'è qualificato per l'esclusione voluta dal Cio del russo Semenov.

Parte bassa del tabellone: Vedo buone possibilità per il cileno Yasmani Acosta che potrà dire la sua contro l'egiziano Mohammed, il coreano Lee ed il cinese Meng. 

La parte del leone in questa categoria, la faranno a mio parere le cosiddette mine vaganti. La prima mina è più che altro una bomba atomica! Sto parlando di Sua Maestà Mijaìn Lopez Nunez. La leggenda cubana di Pinar del Rio, si appresta a combattere all'alba degli imminenti 42 anni nella sua sesta olimpiade. Ha già battutto il primato d'essere stato il primo uomo della storia della lotta a vincere quattro edizioni dei Giochi (falli l'impresa della medaglia soltanto al suo esordio ad Atene 2004). Adesso tenta l'impresa del quinto oro...e se ci riuscisse, batterebbe anche Kaori Icho che per ora lo pareggia in quanto a conquiste di metalli preziosi color giallo. Credo di poter dire che Mijaìn abbia un grande debito di riconoscenza verso il suo compatriota Oscar Pino. Questo personaggio, dopo Tokyo 2021 per la seconda volta, ha eseguito fedelmente il lavoro di qualificare il proprio compagno di squadra e d'allenamento alle olimpiadi, senza poi poter gareggiare nell'atto finale. Non so quante persone al mondo abbiano tale umiltà da potersi anche solamente pareggiare con la sua.

Cito anche le vicende di altri protagonisti della categoria dei 130 chilogrammi della greco-romana. Il bulgaro Kiril Milov, qualificatosi per il rotto della cuffia dopo l'esclusione del non gradito al Cio: il bielorusso Linchok. In seguito, l'altro rappresentante della Bielorussia, Zarubsky, ha manifestato l'intenzione di non partecipare a Parigi 2024 per l'Ain, dopo aver ricevuto l'invito da parte del Comitato Olimpico Internazionale.

In ultimo la storia del campione turco Riza Kayaalp. Poteva essere uno dei più importanti avversari della leggenda cubana Mijain Lopez Nunez, ma a Parigi non ci sarà. Lo hanno fermato i medici dell'antidoping, allorché sono state trovate tracce di sostanze curative medicinali che sono vietate nel mondo sportivo. Il suo posto verrà preso dal connazionale Muhammet Bakir.

Maurizio Casarola