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Lotta

Fantalotta n. 7

Nel Fantalotta numero 7 affronteremo le categorie dei 68 chilogrammi di lotta femminile e 125 stile libero. Prima però di addentrarci nella disamina di queste due appassionanti categorie di peso olimpiche, voglio raccontarvi qualche cosa dell'atleta nella foto con il costume da lotta color blu.

Kaori Icho, nata nel 1984 ad Hachinoe nel nord del Giappone, è attualmente l'unica donna al mondo ad avere vinto quattro medaglie d'oro alle olimpiadi, in altrettante edizioni. Questo primato non vale soltanto per quanto riguarda la lotta femminile, bensì per qualsiasi disciplina olimpica. Icho, a soli vent'anni, cominciò a mietere i suoi successi olimpici cominciando con quello di Atene nel 2004. Quella fu la prima edizione in cui la lotta femminile venne inserita nel programma dei Giochi. Sotto la guida del guru della lotta femminile, Kazuhito Sakae, continuò nella sua fantastica progressione a Pechino nel 2008, poi a Londra nel 2012, ed infine a Rio nel 2016. In Grecia, Cina e Inghilterra, trionfò nella categoria dei 63, godendosi nel contempo le due Medaglie d'Argento conquistate ad Atene e Pechino dalla sorella Chiharu nella categoria al limite dei 48 chilogrammi. Nella sua ultima fatica olimpica, compì l'ulteriore impresa di scendere nella categoria dei 58 chilogrammi, sbaragliando anche lì il campo delle avversarie. A corollario di tutto ciò, non vanno dimenticati i dieci titoli di Campionessa del Mondo, e tanti Campionati Asiatici vinti in carriera. In tutte le edizioni delle olimpiadi in cui trionfò, fece il paio con la sua compagna di squadra Saori Yoschida. A Saori però, non riuscì la stessa impresa di Kaori. La ragazza di Tsu Mie nel sud del Giappone, eguagliò la Icho in fatto di trionfi olimpici fino a Londra 2012, lottando nella categoria al limite dei 55 chilogrammi. Fallì la conquista dell'oro in Brasile, lottando nella categoria al limite dei 53 chilogrammi. Il muro che non riuscì a valicare, porta il nome della statunitense Helen Maroulis. La trentatreenne del Maryland, superò la nipponica ai punti in finale, e dopo aver preso una Medaglia di Bronzo anche alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, sarà una delle avversarie di Aurora Russo a Parigi nella categoria al limite dei 57 chilogrammi.

68 CHILOGRAMMI LOTTA FEMMINILE

La turca Buse Tosun guida come numero 1 la lista delle teste di serie. Nella sua parte di tabellone, oltre alle temibili cinese Zhou e moldova Ringaci, avrà una lottatrice riallocata, causa l'effetto della cancellazione dei qualificati Ain. L'ucraina Tetiana Sova Rizhko, ha preso il posto delle russe Velieva, non invitata, e quindi quello della connazionale Petliakova, che ha declinato l'invito a partecipare a Parigi 2024.

Parte bassa del tabellone con la mongola Denghermaa Enkhsaikhan a guidare le fila, e la venezuelana Soleyma Carballo Fernandez, la francese Koumba Larroque (gioca in casa essendo nata nella regione parigina dell'Ile de France) e la nigeriana Blessing Oborududu, a rendergli difficile il percorso d'avvicinamento alla finale. 

Mine vaganti, nelle figura della canadese Morais, l'indiana Nisha, la kirghisa Zhumanazorova, la giapponese Ozaki e la statunitense d'origine russa/ebrea Amit Elor. 

Una nota per altre due atlete di questa categoria.

La nord coreana Sol Gum Pak, con i suoi diciotto anni, è la più giovane fra tutte/i le lottatrici/lottatori qualificati a Parigi, mentre Taila Ford della Nuova Zelanda, è la prima atleta di questa nazione, in questo sport, a gareggiare in una olimpiade. Tanti auguri ad entrambe! 

125 CHILOGRAMMI STILE LIBERO

La categoria dei colossi dello stile libero, presenta il fortissimo iraniano Amir Zare come testa di serie numero 1. Nella parte alta del tabellone troviamo il cinese Deng e l'ungherese Ligeti. Prevedo però una semifinale del persiano contro il campione olimpico di Rio: il turco Taka Akgul.

Nella parte bassa, l'eterno Geno Petriashvili della Georgia, dovrà guardarsi dal polacco Robert Baran, che è stato riallocato a dispetto del bielorusso Kramiankou, non invitato dal Cio. Fortissimi anche l'americano Parris, ed il georgiano che gareggia per l'Azerbaijan: Giorgi Meldilischvili.

Fra le mine vaganti, come non pensare al daghestano Yusup Batirmurzaev, che gareggia per il Kazakistan, e al russo siberiano Aaial Lazarev, lottatore a Parigi sotto la bandiera del Kirghizistan. 

In ultimo, l'ucraino Yuri Idzinskyi: riallocato al posto del russo Abdullah Kurbanov, che ha declinato l'invito a partecipare ai Giochi del 2024.

Maurizio Casarola