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Lotta

Fantalotta n. 9

Il nono e ultimo numero di Fantalotta olimpica, comprenderà la disamina delle categorie al limite degli 87 e 97 chilogrammi della greco-romana, ed è dedicato al lottatore ucraino Zhan Beleniuk, che vedete nella foto sopra.

Belenyuk incarna la resilienza di tutti gli sportivi ucraini che, nonostante le oggettive problematiche a cui sono sottoposti avendo la guerra in casa, riusciranno a portare una squadra competitiva a Parigi. Probabilmente non soltanto nella disciplina della lotta.

Zhan Belenyuk nasce trentatre anni fa a Kiev da mamma ucraina e papà ruandese. Fin da piccolissimo ha dovuto affrontare le difficoltà che molte volte impone il vivere stesso. Il padre, pilota dell'aeronautica ruandese, venne richiamato in patria durante il conflitto degli anni '90 fra Hutu e Tutsi per dare il suo sostegno di soldato al governo. Per sua estrema sfortuna, trovò la morte in battaglia dopo poco tempo. Il piccolo Zhan si ritrovò orfano di padre all'età di tre anni, ma ebbe la fortuna di avere una madre che seppe sostituire pienamente la mancanza del marito nell'educazione e nella crescita del figlio. Avviò fin da subito il proprio rampollo alla pratica dello sport, e dopo aver provato diverse discipline, tutti furono d'accordo che nella lotta greco-romana avrebbe potuto esprimere al meglio il suo potenziale. Da giovanissimo venne seguito dal tecnico Vitaliy Kiselytsia, che dopo alcuni anni venne affiancato dal collega Alexei Dobrowolski. Entrambi gli allenatori capirono le grandi qualità tecniche e fisiche di Zhan, e lui stesso non tradì le attese andando a mietere successi in campionati mondiali, continentali e tornei internazionali, fin dalla fascia d'età dei Cadetti. L'affermazione definitiva si palesò con la vittoria nei Campionati Europei Senior del 2014 e 2015 e nei Mondiali prima delle Olimpiadi di Rio 2016. In Brasile la sua fame di vittoria venne stoppata soltanto dal russo Davit Chakvetadze che lo fermò in finale, ma il ragazzo di Kiev seppe aspettare pazientemente per poi prendersi l'oro a Tokyo 2021 nella categoria al limite degli 87 chilogrammi. Nel mezzo, fra una olimpiade e l'altra, s'è tolto l'uzzolo di vincere i Campionati del Mondo di Nur Sultan in Kazakistan nel 2019. Quel secondo alloro Mondiale, gli fruttò talmente tanta notorietà nel paese che il presidente Zelensky lo volle al suo fianco nel partito dei "Servitori del Popolo". L'elezione come membro del Parlamento Ucraino è datata all'autunno del 2019 ed ancora adesso il pupillo del presidente d'Ucraina serve il suo paese lavorando nella commissione sport. La medaglia vinta da Zhan Beleniuk a Tokyo, fu l'unica d'oro ottenuta dall'Ucraina nel medagliere. Ciononostante, a distanza di pochi mesi da quella grande gioia, venne fermato ed insultato pensantemente nel quartiere Pechersk a Kiev da giovani ultranazionalisti. "Scimmia nera" "Vai in Africa a fare il parlamentare". Queste furono alcune delle considerazioni xenofobe uscite dalle bocche di quegli scalmanati. Ringraziarono così l'unico medagliato con l'oro di tutta la spedizione olimpica ucraina in Giappone. Lo scoppio della guerra fra russia e ucraina ha sottoposto il campione ad una ulteriore prova. Essendo a tutti gli effetti un membro del Parlamento Ucraino, ha dovuto partecipare attivamente all'emergenza in corso, sottraendo ovviamente tempo agli allenamenti. Ma il buon Zhan ha la pellaccia dura! In casa tiene tre pistole che dovrebbero servirgli in caso d'emergenza. Va ad allenarsi negli scampoli di tempo. Ma quando è sul tappeto da lotta tira fuori tutta la grinta che ha ancora in riserva. Si è presentato ai Campionati Mondiali di Belgrado 2023 dopo praticamente due anni di inattività internazionale, portandosi a casa in un sol colpo la Medaglia di Bronzo e la qualificazione a Parigi 2024 nella categoria al limite degli 87 chilogrammi di greco-romana. Agli Europei di Bucarest a febbraio, si è ripreso un'altro Bronzo. Ditemi voi se questi non sono dei messaggi, forti e chiari, per coloro che lo dovranno affrontare da mercoledì 7 agosto.

Quello sarà il giorno inizierà la gara della categoria degli:

87 CHILOGRAMMI GRECO-ROMANA

Il turco Campione del Mondo e numero 1 delle teste di serie, Ali Cengiz, gode i favori del pronostico. Nella sua parte di tabellone gli faranno sicuramente da contraltare Beleniuk, ed il kazako Tursinov. Un gradino più sotto di livello, vedo il colombiano Munoz.

Nella parte bassa del tabellone detta legge l'ungherese David Losonzi (che avrebbe un sassolino da togliersi dalla scarpa dovesse trovare Beleniuk come avversario, perchè l'ucraino sconfisse nella finale di Tokyo proprio il suo compagno di squadra Losonczi). Un sicuro avversario da cui si dovrà guardare il magiaro, è il russo della regione dell'Alania, Alexander Komarov. Il caucasico gareggia per la Serbia. Un'altra testa di serie, è il forte Semen Novikov che è di Kharkiv; forse la città ucraina più martoriaria dalla guerra. Da quando è scoppiato il conflito, Novikov gareggia per la Bulgaria e s'è qualificato a Parigi lottando per la nazione balcanica. Lui dice di essersene andato a gareggiare per la Bulgaria, perché in patria avrebbe avuto in Beleniuk l'avversario più temibile, e noi gli crediamo. L'algerino Sid Azara è l'ultima testa di serie, ma come il colombiano Munoz sopracitato, è un atleta che non credo possa aspirare ad una classifica nei piani alti della categoria. 

Fra le mine vaganti metto sicuramente l'azerbaijano Rafig Huseinov, che ha vinto il Mondiale di Belgrado nella categoria non olimpica degli 82 chilogrammi. Visto che nessun connazionale riusciva a qualificarsi negli "olimpici" 87 chilogrammi, ci ha provato lui nell'ultima chance offerta dal Torneo di Qualificazione di Istanbul, e c'è riuscito. Chapeau! L'iraniano Mohamadiani e l'egiziano Metwally, saranno sicuramente delle spine nel fianco per tutti gli avversari che potranno trovare.

Due le riallocazioni in questa categoria:

Il georgiano Lasha Gobadze ha preso il posto del bielorusso Maskevitch che non è stato invitato dal Cio.

Il russo del Daghestan Alarzaev, non è stato invitato dal Comitato Olimpico Internazionale. Il supremo organo olimpico ha comunque proposto il connazionale Ostaev, che ha però declinato. Al loro posto è stato riallocato il danese Turpal Bisultanov che ha così permesso al paese scandinavo di avere un atleta alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella disciplina della lotta. Urus Martan, è il paese delle Cecenia in Russia, dove è nato, vive e si allena Bisultanov. Quando si dice il caso.

97 CHILOGRAMMI GRECO-ROMANA

Il re di questa categoria: l'armeno Artur Aleksanyan, guida la classifica delle teste di serie. Pur essendo molto validi, non do molte possibilità di successo ad altre due teste di serie del tabellone. Questi sono il ceco Omarov, e l'honduregno Mejia. L'europeo ed il centro americano, sono gli unici qualificati a Parigi 2024 per la loro nazione nella disciplina della lotta. Poi c'è Gabriel Rosillo Kindelan da Cuba. Colui che è riuscito a battere Aleksanian ai Mondiali di Belgrado 2023. 

Tabellone basso con l'unico (ma forse no, affronteremo la questione fra poco) atleta dell'Ain che ha deciso di accettare l'invito del Cio a gareggiare nella capitale francese. Abubakar Khaslakhanau, è un giovanotto di 20 anni, russo di Makhachkala in Daghestan, con qualità sorprendenti visto l'età e lo stile di lotta in cui gareggia. Sostiene i colori della Bielorussia, e forse è proprio questa la ragione che gli permette di tenere duro. Russo ma con licenza Uww della Bielorussia, mantiene la posizione di testa di serie numero 2. Attualmente risulta iscritto come Ain. Ciò non gli permetterà ovviamente di sfilare alla cerimonia inaugurale, di vestire i colori della Bielorussia ed in caso di medaglia d'oro, non potrà sventolare la bandiera e tantomeno ascoltare l'inno nazionale che sarà sostituito dall'Inno Olimpico. 

Le altre teste di serie del tabellone basso sono il lituano Vengkaitis, il finlandese Savolainen ed il fortissimo iraniani Saravi, bronzo agli ultimi mondiali.

Fra le possibili mine vaganti, trovo che il più pericoloso possa essere il russo di Novorossisk, Rustam Assakalov, che gareggia per l'Uzbekistan. Anche il georgiano Kobiaschvili può vender cara la pelle.

Una riallocazione con il tedesco dal cognome ellenico, Lukas Lazogianis, che ha preso il posto del russo con discendenza armena, Artur Sargsian, non invitato dal Cio. A sua volta è stato proposto al daghestano Murtazaliev di presentarsi alle gare di Parigi, ma lui ha declinato.

Le ultime righe del Fantalotta Olimpico sono per Maghomedkhabib Kadimagomedov. Il trentenne russo del villaggio di Khustada nel Daghestan, ha gareggiato nei 74 chilogrammi dello stile libero, prima per la Russia, poi per la Bielorussia quando vinse l'argento di Tokyo estromettendo lo statunitense Dake ed il nostro Frank Chamizo dalla corsa per la finale, infine per l'Ain, qualificandosi ai Giochi 2024. Il Cio lo ha inizialmente estromesso dai qualificati come non gradito, preferendogli Yahor Akulich. A sua volta il lottatore bielorusso s'è attenuto alle direttive federali del suo paese ed ha rimandato al mittente l'invito. A quel punto è avvenuta la riallocazione di Frank Chamizo. Direte voi: "Beh? Quindi è finita così?". Non proprio. Pare che dietro l'insistenza del diretto interessato, ossia Kadimagomedov o Kadimagomedau, come viene traslitterato nella lingua della Bielorussia, ci sia stato un ripensamento del Cio.

Insomma: è molto probabile che la categoria dei 74 chilogrammi stile libero a Parigi sarà composta da 18 elementi. Perchè oltre ai sedici iscritti ed all'eventuale atleta Ain reintrodotto, bisogna sommare la presenza dell'iraniano Iman Mahdavi. Sembra che il rappresentante della Squadra Olimpica dei Rifugiati, sia già a Parigi da qualche giorno assieme al suo staff al completo a godere delle bellezze della Ville Lumière.

BUONA LOTTA  A TUTTI E BUONA OLIMPIADE

Maurizio Casarola