Era da qualche decennio che un lottatore lombardo non riusciva a conquistare il titolo di Campione Italiano Assoluto di lotta olimpica. Per trovare l'ultimo capace di vincere l'ambita medaglia d'oro, bisogna risalire ai tempi del milanese Angelo Arlandi. Il lottatore dello stile libero in forza alla Polisportiva Affori, salì infatti sul gradino più alto del podio oltre trent'anni fa. Per trovare un campione assoluto lombardo nella specialità della greco-romana, è necessario invece andare al lontano 1973. In quell'anno, Giovanni Zardoni dei Vigili del Fuoco di Milano trionfò a Faenza nella categoria degli 82 chilogrammi.
Gabriele Pucher, diciassettenne del Lotta Brescia, è riuscito nell'impresa di sbaragliare il lotto di tutti gli avversari nella categoria della greco-romana al limite dei 60 chilogrammi di peso. Emozionante il percorso di gara del giovane campione. Prima ha battuto il vicentino Kevin Picari, poi il faentino Tommaso Bosi, ed in finale il roveretano Artur Pessoa. Sicurezza e determinazione le sue armi migliori, che gli hanno permesso di portarsi a casa la meritata medaglia d'oro.
Anche la comasca Angela Crapio Casarola ha conquistato la finale dei 55 chilogrammi di lotta femminile, ma ha dovuto cedere nell'ultimo atto della gara all'esperta napoletana Maria Ferone per 6 a 3. Ottima anche la medaglia di bronzo conquistata da Elena Placenti del Kokoro Dai di Cairate, sempre nei 55 chilogrammi.
Pregevole la serie di terzi posti di Niccolò Vincenti, Tommaso Pluda, Marcello Mazzotto e Tommaso Pucci. I quattro giovani lottatori di Brescia e Como, hanno conquistato le loro medaglie rispettivamente nei 55, 63, 67 e 87 chilogrammi.
Federico Pucher: papà/allenatore di Gabriele, era, come facilmente immaginabile, quasi fuori di se dalla gioia. Ma ne aveva tutte le ragioni.
Maurizio Casarola