Abbiamo dovuto aspettare fino quasi alla fine dei Campionati Europei Under 20, ma la paziente attesa per il tanto sospirato primo gradino del podio, ci ha finalmente premiati. Perchè bisogna dirla tutta: dall'inizio dell'anno nessun atleta della Nazionale di lotta era ancora riuscito a conquistare il metallo più prezioso in un campionato continentale, qualsiasi classe d'età o di stile si vada ad esaminare. L'oro non ha brillato nemmeno ai Giochi del Mediterraneo, e neanche nei tre tornei Ranking Series fin qui disputati; ultimo dei quali, quello della scorsa settimana al PalaPellicone. L'impresa è stata compiuta dal ventenne sassarese Simone Piroddu, che con una cavalcata trionfale ha sbaragliato il campo nella categoria dei 57 chilogrammi. La sua, è stata una gara in crescendo. Partito dalle qualificazioni con qualche incertezza; ha fatto trasalire il pubblico presente al PalaPellicone, quando contro uno sconosciuto francese d'origine cecena, ha atteso gli ultimi secondi disponibili per poterne avere ragione. Da quel momento in poi è iniziata la riscossa di Piroddu che ha messo in fila l'ucraino Abramov, il temibilissimo turco Karavus e infine l'armeno Hovhannisyan, surclassato per 9 punti a 0! Scomodando per una volta il genio della musica Richard Wagner: è sembrato di assistere all'esecuzione della "Cavalcata delle Valchirie". Mai come in questa occasione dei Campionati Europei Under 20, avevamo assistito ad una tale possanza e padronanza della situazione da parte dell'isolano. Ma questi campionati continentali riservati alla categoria d'età che fino all'anno passato venivano chiamati "Juniores", non hanno parlato solamente la lingua sarda. Un omaggio doveroso va alla talentuosa torinese Aurora Russo che nella categoria al limite dei 57 chilogrammi ha conquistato un eccellente argento. Rimane un solo piccolo rammarico: avesse osato un poco di più nella finale contro l'atleta dell'ucraina, a quest'ora, ne sono fermamente convinto, festeggerebbe l'alloro. Niente di male; Aurora è ancora molto giovane (classe 2003) ed avrà modo di potersi scatenare da qui a breve. Uno stupendo bronzo è arrivato dalla giovanissima Immacolata "Connie" Danise. La napoletana ha dimostrato a tutti che la concentrazione paga. Eliminata nei quarti di finale della categoria al limite dei 55 chilogrammi, ma poi recuperata perchè ha perso il match contro una delle finaliste per l'oro, ha mantenuto sangue freddo sufficiente per prevalere sulle contendenti alla medaglia di bronzo. Tanto di cappello! La chiosa finale è dedicata al livornese Raul Caso. Il vicecampione d'Europa fra gli Under 17, ha disputato una gara esemplare, totalmente impensabile per un giovanissimo come lui che ha compiuto da poco i diciassette anni. Caso ha battuto Ucraina e Georgia, evidenziando quanta classe abbia in se. Nella semifinale contro il fortissimo azerbaijano Jafarov ha dovuto cedere di soli tre punti, ma solo per il momento, perchè i margini di miglioramento del labronico sono enormi. Non ha avuto nemmeno i favori arbitrali nel corso della finale per il bronzo, allorchè ha dovuto cedere di un punto al belga d'origine daghestana. Direte voi: "Bene, bel 5° posto, il ragazzo farà sicuramente medaglia la prossima volta". Invece non è andata così. Durante la premiazione, Jafarov, medaglia d'argento al collo, s'è rifiutato di ascoltare l'inno nazionale dell'Armenia e se ne andato dal podio come se si fosse dimenticato di chiudere il gas a casa. Battute a parte; quando si mischia la politica con lo sport, non si arriva mai a grandi risultati. La premiazione è stata rifatta con la nuova classifica, e senza la pietra dello scandalo; ovvero Jafarov. Quindi uno nuovo bronzo per l'Italia, con il raggiante Raul che è stato avvisato di tornare al PalaPellicone quando era già impegnato, mano nella mano, a fare una rilassante passeggiata con la fidanzata. Anche questo è lotta.
Maurizio Casarola
Nella foto: Il Campione d'Europa Simone Piroddu, assieme a Dragos Zuz, a due componenti dello staff della Romania e al compagno di squadra Gabriele Niccolini.