Lascia senza fiato la tragedia nel campeggio a Marina di Massa. Malak, 14 anni e Jannat, 2 anni e mezzo, sono state uccise nel sonno da un pioppo abbattuto dal vento fortissimo e crollato proprio sulla tenda nella quale dormivano assieme ai famigliari. Era l’ultimo giorno di vacanza per la famiglia torinese Lassiri, ma il caso lo ha trasformato in un incubo assurdo, che si è consumato in un attimo, alle 7.30 di una mattina d’estate. Malak, fra le altre cose, era anche una judoka che praticava assiduamente nel Judo Club Jigoro Kano che, attraverso le parole dell’allenatore Alessandro Gavin, la ricorda così: “Un largo sorriso e due grandi occhi scuri e furbi. Malak l'abbiamo sempre vista così fin dal suo ingresso in palestra quando, da piccola, si allenava nello stesso gruppo del fratellino, fino all'ultima lezione del mese di luglio in cui siamo riusciti a riaprire la palestra per ritrovarci dopo il lungo periodo di chiusura a causa del Covid. Crescendo era passata ad allenarsi nel gruppo dei grandi, con la sorella maggiore Nissrin, ma gli occhi e il sorriso erano rimasti quelli, la determinazione era aumentata e le prime soddisfazioni agonistiche iniziavano ad affacciarsi. Resterà indelebile nei nostri ricordi l'immagine di lei che, al termine dell'ultima lezione di luglio, nonostante il caldo e la fatica dell'allenamento, la sacca sulle spalle, si volta e con il suo sorriso luminoso ci saluta. Gli idoli di Malak non erano i campioni veri, quelli che vincono tutto, ma erano le cinture nere della palestra, coloro che ogni giorno la guidavano e la sostenevano nel suo percorso”. La famiglia del judo piemontese e certamente l’intera FIJLKAM è vicina con il sentimento di un profondo cordoglio a Fatima, Hicham Lassiri ed i famigliari tutti.