Si sono tenuti a Roma, presso il Centro Olimpico nazionale della Federazione Italiana Judo Lotta e Karate gli esami per il passaggio di grado delle cinture nere dal 4° al 6° dan.
Sono stati 22 i pugliesi che hanno sostenuto e superato gli esami: 14 per il 4° dan (su 147 iscritti provenienti da tutta Italia), 6 per il 5° dan (su 93) e 2 per il 6° dan (su 47).
In commissione d’esame per la prima volta è stato chiamato il maestro Marco Romanazzi Direttore Sportivo del nostro Centro Tecnico Regionale, unico pugliese ad entrare nel sancta sanctorum del karate nazionale, che per tre giorni è stato a diretto contatto con i massimi esperti del karate nazionale e mondiale.
«Per me è stata una grandissima esperienza essere tra gli esaminatori di questi colleghi al fianco di persone così qualificate – ha raccontato Romanazzi- oltre a conoscere i dirigenrti di Fiamme Oro e Fiamme Gialle ho avuto anche la possibilità di seguire gli allenamenti della nazionale maggiore di karate, specialità kàta. Devo dire che dal vivo hanno una potenza ed una velocità di esecuzione davvero impressionante. Non è un caso se gli italiani sono sempre tra i migliori al mondo».
Agli esami per il 5° dan sul tatami si sono presentati Viviana e Vincenzo Di Bello, foggiani. Padre e figlia, che hanno sostenuto assieme la prova.
I “dan” nel karate rappresentano il livello di conoscenza raggiunto dal praticante in questa arte marziale. I primi tre livelli vengono sostenuti nella regione d’appartenenza davanti ad una commissione delegata dalla Federazione Nazionale mentre gli esami successivi vengono sostenuti a Roma sotto il controllo diretto della Fijlkam nazionale e la supervisione della WKF, la Federazione mondiale del Karate. Il 4° Dan – Kuro obi Yodan: è il dan degli “esperti tecnici” . Si accede all’esame per questo Dan almeno dopo 5 anni dall’aver superato quelli per il 3° dan. Si definisce Kokoro il Karateka che arriva al 5º e il 6º Dan. Solitamente ha un’età superiore ai 40 anni, perché questi Dan richiedono non solo un’esperienza di arte marziale, ma anche e sopratutto della Vita. Inoltre, questi Dan vengono chiamati anche renshi perché indicano il Karateka maturo anche nella parte spirituale. Ecco perché al livello kodansha i Karateka sono considerabili come Maestri.