Abbiamo dovuto affrontare una crisi sanitaria senza precedenti. Soltanto due mesi fa contavamo ancora centinaia di concittadini morti ogni giorno e avevamo difficoltà a gestire le terapie intensive per garantire a tutti l’assistenza sanitaria necessaria. Esordisce cosi il ministro Spadafora, all'indomani della scelta di posticipare il probabile riavvio degli sport da contatto. In un contesto del genere il Governo ha fatto il possibile per sostenere tutti gli italiani e io sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto per il mondo dello sport. Ai lavoratori sportivi, che nessuno aveva preso in considerazione in passato e che oggi non avrebbero avuto accesso a nessuna misura di sostegno, sono stati garantiti da un provvedimento che ho voluto fortemente e che ha stanziato complessivamente 280 milioni di euro, una indennità di 600 euro per i mesi di marzo, aprile e maggio. Hanno fatto richiesta dell’indennità 131.000 lavoratori sportivi: 117.500 hanno ricevuto l’indennità di marzo e, tra questi, 81.100 hanno ricevuto automaticamente anche l’indennità per aprile e maggio. Oggi verranno effettuati altri 36.400 bonifici di aprile e maggio e verranno autorizzati altri 4.900 bonifici per i lavoratori che non avevano ancora ricevuto l’indennità di marzo e che automaticamente riceveranno nei prossimi giorni anche l’indennità di aprile e maggio. Ma non ci siamo fermati alle indennità dei lavoratori sportivi! Abbiamo messo a disposizione numerose altre misure e da lunedì prossimo sul sito sport.governo.it sarà possibile accedere al “Fondo perduto” per le ASD e le SSD. Daremo priorità alle 15.000 associazioni e società che gestiscono impianti sportivi pubblici o privati con un contratto regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate, ma non lasceremo sole le altre ASD e SSD che, pur non gestendo impianti, hanno certamente subito danni da questo stop forzato. Abbiamo anche ricevuto moltissime richieste per i mutui presso il Credito Sportivo, dove abbiamo attivato un fondo di 100 milioni di euro, che sarà gestito con rapidità ed efficienza. Ora restava un ultimo punto particolarmente importante e delicato: l’apertura delle attività amatoriali degli sport di contatto. Ieri sera in Consiglio dei Ministri c’è stata una lunga discussione, al termine della quale è prevalsa una linea di coerenza con l’applicazione delle due regole fondamentali che ancora oggi sono valide per tutti i cittadini: il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Tutti i cittadini, in tutte le Regioni d’Italia, sono tenuti a rispettare queste due regole: per andare al supermercato, per andare a lavorare, per viaggiare… Ovunque è necessario rispettare queste due regole che ci aiutano ad evitare un pericolo enorme che stiamo tutti sottovalutando, e cioè che i contagi possano nuovamente aumentare e ci costringano a chiudere nuovamente il Paese. Per questo motivo il Consiglio dei Ministri ha deciso all’unanimità di non consentire la ripresa delle attività che garantiscano il rispetto di queste due regole, come ad esempio gli sport di contatto, le discoteche, le scuole di ballo, ecc. Del resto, se pensate che per lo stesso motivo nel nostro Paese non è neppure ripresa l’attività scolastica, capirete la prudenza che il Governo ha voluto mantenere nell’interesse di tutti i cittadini. Ovviamente io sono consapevole che tale divieto inciderà negativamente su migliaia di centri e di impianti sportivi e su altrettanti lavoratori. Per questo motivo ho preteso che venissero immediatamente stanziati nuovi fondi per quelle strutture che, nel rispetto delle decisioni del Governo, saranno costrette a rimanere chiuse e che venisse prorogata l’indennità anche per il mese di giugno e – se necessario – per il mese di luglio a tutti quei lavoratori sportivi che non potranno riprendere la loro attività. In questo momento il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri prevede che la valutazione sulla riapertura degli sport di contatto venga fatta a partire dal 25 giugno; il che non vuole assolutamente dire che dal 25 giugno la ripresa sia automatica. Dal 25 giugno in realtà il Ministero della Salute si è riservato di verificare con le rispettive Regioni lo stato della curva epidemiologica e di decidere, regione per regione, l’eventuale apertura nei giorni e nelle settimane successive. Ci siamo mossi e continueremo a muoverci nell’interesse della salute di tutti gli italiani. Dopo i tanti sacrifici fatti, non possiamo permetterci di ricadere improvvisamente nell’incubo in cui eravamo solo qualche settimana fa. |