Roma, 24 novembre 2024 – Si è concluso il Campionato Mondiale 2024 di Pamplona, il primo torneo WKF destinato esclusivamente alle squadre, che ha visto la partecipazione di 43 nazioni, provenienti da tutti e 5 i continenti: 37 dall’Europa, 18 dall’Asia, 12 dalle Americhe, 11 dall’Africa e 2 dall’Oceania. Una gara difficilissima e bellissima che ha tenuto per tre giorni gli appassionati di karate col fiato sospeso.

Oggi è andato in scena il blocco finali, dove l’Italia era presente ancora con tutte e quattro le squadre, un grande risultato già a livello di qualificazione e confermato una volta in più dagli ottimi percorsi fatti nelle giornate di venerdì e sabato, sia nel kata che nel kumite.

Ma purtroppo, in quest’ultima giornata la Navarra Arena non è stata un porta fortuna come in altre occasioni e la nazionale italiana non è riuscita a vincere nessun incontro finale, piazzando dunque tutte e quattro le squadre in quarta posizione.

Le sfide finali sono state disputate contro il Giappone, nel kumite maschile, e contro la Spagna, nel kumite femminile e nel kata sia maschile che femminile. Gli azzurri hanno gareggiato molto bene, dando un grande filo da torcere agli avversari, senza però riuscire ad avere la meglio. Vediamo, di seguito, la cronaca di ogni finale.

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KATA MASCHILE – La prima finale di giornata, alle 11:00 del mattino, è stata nel kata maschile tra Italia e Spagna e si è conclusa 45.2 a 42.7. La squadra italiana, composta da Mattia Busato, Gianluca Gallo e Alessandro Iodice, è dunque dovuta scendere dal podio iridato dopo diversi anni. Ottima, comunque, la prova dei tre azzurri che ieri hanno vinto 5 incontri per arrivare qui oggi.

L’oro del kata maschile è andato al Giappone per la sesta volta consecutiva.

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KUMITE FEMMINILE – La seconda finale ha visto sul tatami di Pamplona la squadra di kumite composta da Clio Ferracuti, Viola Lallo e Anna Pia Desiderio, con Bodei e Angelucci questa volta in panchina. Ha iniziato Ferracuti contro Maria Nieto Mejia, la quale si è imposta sul risultato di 8-2. Viola Lallo, al secondo incontro, se l’è vista con Zuniga Garcia nell’incontro poi rivelatosi decisivo: è stato un susseguirsi di punti, con continui ribaltamenti fino al 4-4 conclusivo, che ha però premiato la spagnola per aver infilato un waza-ari. Si è dunque chiusa così la finalina, vinta 2-0 dalla Spagna, che ha portato l’Italia per una seconda volta ai piedi del podio.

L’oro della disciplina è andato ancora al Giappone.

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KATA FEMMINILE – L’Italia è dovuta scendere dal podio mondiale anche nel kata femminile, nonostante le grandissime prestazioni di Terryana D’Onofrio, Michela Rizzo ed Elena Roversi, che si presentavano da vice-campionesse del mondo e d’Europa. Nella prima finale del blocco pomeridiano, infatti, anche loro hanno purtroppo perso la sfida contro la Spagna sul risultato finale 43.4 a 41.9.

Il titolo è andato di nuovo al Giappone, che si è imposto stavolta sul Portogallo.

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KUMITE MASCHILE – Ultima delle quattro finali, tra Italia e Giappone nel combattimento maschile è stata una vera battaglia, anche se a spuntarla è stato il Giappone sul risultato di 3-1. La sfida, alla meglio delle 5, è partita con la sconfitta 3-0 di Andrea Minardi contro Shimada. Poi, Matteo Avanzini in una sfida equilibratissima con Yamauchi ha vinto 5-4 in rimonta; Matteo Fiore ha combattuto con Yoshimura, al quale ha ceduto il passo dopo un incontro emozionante chiuso 3-3; Lorenzo Pietromarchi, infine, ha perso contro Sakiyama 6-5, subendo la rimonta proprio negli ultimissimi secondi del match.

La squadra, oro nel 2021 e bronzo nel 2023, composta anche da Daniele De Vivo, Luca Maresca, Amhed El Sharaby e Michele Martina, è stata dunque costretta a scendere dal podio iridato, ed anche questa è una notizia.

Il titolo di quest’anno è andato infine all’Egitto.

 

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