- Come è avvenuto il tuo contatto con il Judo e come hai deciso di intraprendere questa strada?
Ho iniziato a fare Judo all’età di sei anni. In realtà sono cresciuta nella palestra dei miei genitori, entrambi judoka: mio padre è un Maestro di Judo molto affermato e mio fratello maggiore è stato il mio primo maestro di Judo. Nonostante un’iniziale vocazione per la danza ho provato il Judo all’età di sei anni e piano piano è diventato la mia vita.
- Cosa vuoi dire a chi considera gli sport “di combattimento” non adatti alle ragazze?
A dispetto di quanto si possa pensare, lo sport da combattimento è uno sport da donne - da ragazze - perché la tenacia, la forza e l’aggressività positiva che ci caratterizza emergono in questa pratica. Il Judo degli uomini è più tecnico e spettacolare, ma la grinta della donna, della combattente, della guerriera, rende questa disciplina adatta alle ragazze che possono esprimere le loro caratteristiche sul tatami.
- In cosa il Judo ti ha aiutato fuori dal tappeto?
Fuori dal tatami il Judo mi ha insegnato la disciplina, il rispetto per gli altri, il valore dell’amicizia e del lavorare e crescere insieme. Il Judo mi ha insegnato che, per raggiungere qualsiasi obiettivo, anche fuori dal tatami, l’unico modo è quello di lavorare impegnandosi al massimo. Ed è quello che faccio tutti i giorni!
- Perché una ragazza dovrebbe iniziare oggi a fare Judo?
A tutte le ragazze che volessero approcciarsi al Judo consiglio di intraprendere questa strada perché è uno sport molto bello, fatto di molte esperienze e molte conoscenze. Ti permette di ampliare la tua visione della vita e di canalizzare le tue energie, ti aiuta a conoscere il tuo corpo e, perché no, anche a sapersi difendere.