Buongiorno Assunta, l’intervista olimpica di oggi tocca a te ed è la numero 11! Vai con la tua presentazione: nome, cognome, categoria di peso e risultati sportivi più importanti.
“Ciao, sono Assunta Scutto, faccio judo e gareggio nella categoria dei 48 kg. Quest’anno ho preso l’argento ai campionati del mondo e nei due anni precedenti avevo preso due bronzi”.
- Qual è il primo ricordo, anche da bambina, se pensi alla Olimpiade, e qual è invece il pensiero di oggi?
“Il primo ricordo che ho delle Olimpiadi risale alla prima volta che ho messo piede in palestra, perché era la palestra di Pino Maddaloni e quindi ho sempre avuto modo di ascoltare le storie su quando ha vinto a Sydney nel 2000 e da allora ho sempre pensato di replicare la sua impresa. Oggi guardo Parigi con occhi diversi, ma sempre con lo stesso sogno coltivato fin da bambina”.
- Come immagini possa essere questa esperienza olimpica?
“Essendo la mia prima esperienza olimpica non so che cosa mi aspetta e non so quali possano essere le emozioni che proverò. Ad oggi non riesco a provare ancora nulla e forse è un sogno che non riesco ancora a realizzare. Sicuramente punto a divertirmi, senza avere pressioni e godermi questa prima esperienza consapevole che ne potrò fare anche altre”.
- Ora prova a chiudere gli occhi ed immagina di essere nel giorno della tua gara, raccontaci come ti prepari, cosa fai per trovare la concentrazione, qual è la tua routine…
“Se mi immedesimassi nel giorno della gara a Parigi, lo affronterei come ho affrontato tutte le gare, sempre con fede, tanta voglia di vincere, dando tutta me stessa e senza farmi condizionare dal nome della competizione, perché penso che alla fine è una gara come tutte le altre, anche se il titolo ovviamente è più importante, ma cerco di affrontarla dando il meglio di me come sempre”.
- Qual è l’obiettivo di Susi Scutto per questa Olimpiade?
“Il mio obiettivo, come in ogni gara, è quello di vincere e di esprimermi al massimo… quindi il mio obiettivo per le Olimpiadi di Parigi è quello di vincerle”.
- Il percorso che porta alle Olimpiadi è un percorso lungo e difficile, con tante figure al tuo fianco ad accompagnarti e sostenerti. Se pensi a loro, che cosa vorresti dire?
“Se penso a tutte le persone che mi sono state vicine in questo percorso mi viene da dire solo un grande grazie. Perché come ogni atleta ho passato momenti bui, infortuni, poca autostima, pressioni e tante persone nel loro piccolo mi hanno aiutato a far uscire quello che c’era in me. Essendo giovane non è stato facile affrontare le prima pressioni e quindi voglio dire grazie a tutte le persone che mi hanno aiutata a maturare prima, mi hanno passato un po’ delle loro esperienze e comunque per vincere un atleta ha bisogno di una squadra, una famiglia ed una persona che gli sta vicino. Io dico grazie a tutte le persone che mi hanno sostenuta”.