Judo

E siamo ancora qua… Azzurri al Centro Olimpico fino al 19

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È molto importante, non bisogna assolutamente abbassare la guardia. L’attenzione nel rispettare norme e linee guida deve rimanere sempre al massimo, ma è vero anche che il tatami del Centro Olimpico a Ostia ha riaperto le porte ad un collegiale ufficiale della prima squadra che è iniziato oggi e si concluderà domenica 19. Dodici i convocati, Francesca Giorda, Odette Giuffrida, Maria Centracchio, Edwige Gwend, Alice Bellandi, Matteo Medves, Giovanni Esposito, Fabio Basile, Antonio Esposito, Christian Parlati, Nicholas Mungai. Manuel Lombardo invece, in quest’occasione è rimasto a Torino. È un altro passo in avanti nell’ambito di questo percorso arduo, inatteso, insidioso che presenta ancora molte incognite, per le quali è doveroso rimanere prudenti e rispettosi. Questi i commenti degli atleti (con le eccezioni di Edwige Gwend e Manuel Lombardo).

Francesca Giorda. Il lato positivo di questa situazione è stato il poter lavorare un po' di più sulla preparazione fisica senza avere le restrizioni del calo peso che nell'ultimo periodo prima del lockdown era diventato un po' difficile da gestire, ho potuto quindi migliorare un po' il mio tono muscolare soprattutto nelle gambe. Ho condiviso questo periodo difficile con le mie colleghe della Fiamme Gialle che hanno fatto la quarantena con me e insieme abbiamo cercato di sfruttare al meglio questa difficile situazione di stallo. Sento i miei amici di Torino che come tutti i judoka in Italia vogliono tornare sul tatami a fare lo sport che amano, a loro dico sempre di tenere duro, che questo periodo sicuramente ci è servito per capire quanto davvero questo sport faccia parte di noi. E questo ritiro mi fa capire che siamo sulla buona strada per tornare davvero.

Odette Giuffrida. È stato un periodo molto particolare per tutti, ritengo infatti che l’Olimpiade che verrà sarà quella delle motivazioni. Di chi è riuscito meglio di altri a tenere alte e solide le proprie. Rimanere per così tanto tempo lontana dall’allenamento mi ha consentito di viaggiare dentro me stessa ed è così che ho scoperto nuove motivazioni. Il fuoco che già ardeva, ora è ancora più grande. Ho fatto tutti i test, tampone e tutto, ho avuto l’ok delle Fiamme Gialle per allenarmi con il nostro gruppo. Sono diventate ormai le mie migliori amiche. Sto riprendendo piano piano, sto ricominciando step by step perché le mie spalle sono quello che sono. Questo periodo ci ha fatto capire che siamo in grado di sopportare più di quanto non immaginavamo. L’incitamento che faccio ai judoka italiani è: sognate ancora più in grande. Siamo pronti e capaci di fare grandi cose, si può fare. Un’ultima cosa, non dimentichiamoci di apprezzare anche le piccole cose, come gli allenamenti con gli amici o andare in palestra e mettersi un judogi. Apprezziamo tutto e sogniamo in grande.

Maria Centracchio. Finalmente siamo rientrate nel nostro centro olimpico dopo 4 mesi. Ovviamente sono molto felice di poter riassaporare almeno un pizzico di “normalità” e di ritrovare questo tatami. Sicuramente questo periodo ci ha messo di fronte a tante sfide, quelle che in generale tutto il mondo sta affrontando, ma anche sfide dal punto di vista personale. Io ho cercato di fare tesoro di questo tempo per conoscere aspetti di me stessa che magari non avevo mai approfondito, di cercare nelle mie esperienze passate qualcosa che possa aiutarmi ad essere migliore nel futuro e negli impegni che ci attenderanno. Continuerò ad utilizzare questo periodo per lavorare su aspetti che, quando riparte il circuito di qualificazione, non possono essere curati. Come partner ho chiesto l’aiuto di Martina Esposito che, oltre ad essere un’atleta molto forte, è una ragazza che, per voglia di lavorare e serietà sul tatami, sento molto affine. Ai Judoka italiani dico di continuare a dare il meglio e lavorare per i propri sogni, perché presto si dovrà combattere per davvero. In gara.

Alice Bellandi. Finalmente potremmo ricominciare anche noi! Sono felicissima che dopo questo lockdown finalmente possiamo ripartire anche noi!! Da questo periodo di stop ho imparato ad apprezzare tante piccole cose alle quali prima non avevo dato importanza, ed è bello rendersi conto di quanto, a volte, le piccolezze possano essere fondamentali! Ho scelto di invitare come partner Linda Politi, mi è sempre stata di grande aiuto in questo percorso di avvicinamento all’Olimpiade! Voglio dire a tutti i judoka d’Italia che finalmente ce l’abbiamo fatta, che ora è arrivato il tanto atteso momento di toccare con mano (e piedi) il tatami!

Matteo Medves. Siamo tutti felicissimi di ricominciare. In questo periodo di clausura, pur allenandomi in condizioni che definirei semplicemente ‘diverse’, sono riuscito a migliorare molto la posizione a sinistra e ho ritrovato una serenità che avevo perso nel tempo a causa del ‘calo-peso’ e dell’estrema difficoltà a farlo. Adesso che peso un po' di più sono, anzitutto, più bello a vedersi (risata) e poi mi sento proprio bene, ho quasi voglia di ripartire e dico quasi perché non è poi così brutto essere in vacanza. Sono riuscito comunque a farmi male al piede in allenamento e sto recuperando anche con un po' di terapia, ho scelto di condividere la pratica nel collegiale con Davide Ripandelli, che è da tempo il mio partner ed è sempre stato pronto e disponibile. È comunque un amico e con lui mi trovo bene a fare judo. Ai judoka italiani dico ‘daje’ che si riparte e speriamo che si possa proseguire senza che qualche pazzo ci riporti tutti in lockdown.

Giovanni Esposito. In questi mesi ne ho approfittato per curare la parte tecnica con mio fratello, ultimamente abbiamo ripreso anche la parte di preparazione. Stiamo ritornando, forza.

Fabio Basile. Sto bene, è stato un periodo abbastanza particolare, ma sono molto contento di ritornare nella mia seconda casa. Sì, perché Centro Olimpico ed Akiyama Settimo sono e saranno sempre i punti di riferimento della mia vita. Sono contento anche per come si è mossa la nostra Federazione, il Presidente ed il Segretario, nel velocizzare i tempi per ricominciare ad allenarci. So che possiamo avere anche i partner e questo ci aiuterà molto nella preparazione. Cosa ho scoperto in questo periodo? Ma io so già tutto di me, non ho scoperto nulla di più. Sono molto sicuro che la mia mentalità mi porterà a vincere ancora tante altre cose ed a fare di me un uomo ancora più forte in un futuro. Tutto va secondo i piani dunque, adesso dobbiamo soltanto rimanere sereni e non farci prendere dall’ansia, perché le gare sono ancora lontane. Alleniamoci serenamente, senza lasciarci prendere dall’ansia. Per com’è stata gestita questa complicata vicenda mi sento di dire che il nostro ministro Spadafora crede veramente in noi e non ci ha mai lasciati soli. Anche Malagò e Falcone, hanno fatto davvero tutti un ottimo lavoro.

Antonio Esposito. Da questa quarantena esco rigenerato fisicamente e mentalmente. Mi sono sempre allenato con mio fratello, con lui faccio coppia fissa da 4 mesi ormai e ho avuto modo di studiare i miei avversari e analizzare alcuni errori che facevo in gara. Anche da un periodo negativo e brutto come questo ho provato a migliorarmi comunque e ho dato un po’ di tempo al corpo per recuperare dagli infortuni. Sono davvero felice di ritornare a Ostia, per allenarmi e rivedere i miei amici!

Christian Parlati. Mi sono comunque goduto questo tempo con la mia famiglia, È stato un periodo lungo con tante difficoltà, sono stato “fortunato” ad avere mio fratello e mio padre che mi hanno aiutato ad allenarmi e mia mamma che mi ha fatto fare qualche seduta di stretching (ne avevo bisogno). Verrà con me Salvatore D’Arco, ho scelto lui perché ci alleniamo molto bene insieme ed è un mio grande amico. Ragazzi il periodo più difficile è passato, presto torneremo tutti insieme ad allenarci e fare a botte.

Nicolas Mungai. A quanto pare piano piano stiamo imboccando la strada che porta alla normalità, sempre mantenendo le dovute precauzioni ci avviciniamo a quelle che erano le nostre abitudini prima del lockdown. Durante questa quarantena ho avuto prima di tutto il tempo di recuperare gli infortuni che mi hanno perseguitato durante l'ultimo anno. Durante la fase 2, un po' per necessità, un po' per cambiare stimolo allenante, mi sono avvicinato molto alla corsa e devo dire che nonostante in passato non mi piacesse molto, adesso mi sta dando molte soddisfazioni. E mi sono comprato anche un cardiofrequenzimetro. Utilizzando degli elastici in casa mi sono messo anche a studiare più seriamente l’uchi komi a sinistra, mio lato debole. Ho avuto anche un po' di tempo per dedicarmi alla mia altra grande passione, la musica. Poco prima del lockdown decisi di portare a Torino la Fender di mio padre, che per anni avevo lasciato a Pistoia. Devo dire che mi ha tenuto molta compagnia e mi ha dato modo di distrarmi molto mentre sono rimasto chiuso in casa. Ho chiesto di potermi allenare assieme a Gennaro Pirelli, perché è un bravo judoka e i suoi risultati lo dimostrano, ma soprattutto ha molta voglia di lavorare. Ai Judoka ed alle Judoka d'Italia voglio solo dire di stringere i denti e di tenere duro. Alcuni di noi hanno già ricominciato, altri lo faranno a breve, per cui fate attenzione e prendete le dovute precauzioni che piano piano torneremo alla normalità.