Affermava  Filostrato (La ginnastica, 11): "Fra tutte le attività atletiche la più apprezzata è il pancrazio". La tradizione fa risalire l'origine del pancrazio ai mitici scontri di Ercole e di Teseo con il leone di Nemea e con il Minotauro di Creta, ma più probabilmente fu creato dall'acarnese Leucaro e introdotto alle Olimpiadi nel 648 a.C. (la gara per giovani solo nel 200 a.C.).

Derivando dalla lotta e dal pugilato, nemmeno il pancrazio aveva categorie di peso e limiti di tempo: la vittoria si conseguiva per la resa dell'avversario. Pankrates in greco significa "onnipotente", perciò gli arbitri faticavano a mantenere gli incontri entro limiti accettabili, evitando danni seri ai concorrenti.

Cosa difficile, visto che le uniche azioni proibite erano mordere (daknein) e "strappare" (oryttein), infilando le dita negli occhi, nel naso o nella bocca; ma, secondo Filostrato e Pausania, a Sparta si consentivano anche quelle in vista dell'utilizzo bellico. Considerata la quantità di norme relative al pancrazio, si può dedurre che varie località seguissero una propria regolamentazione.

Si poteva inoltre strangolare (anchein), fare torsioni alle braccia e alle gambe (strebloein), colpire con pugni e con calci (laktizein), anche nello stomaco, e saltare addosso all'avversario.

A ragione Senofane definiva il pancrazio "prova durissima". Per arrendersi bisognava alzare il braccio e distendere l'indice o l'indice e il medio uniti. Nel dialogo Anacarsi, tuttavia, Luciano di Samosata afferma che era possibile arrendersi battendo sulla spalla dell'avversario. Come i pugili, anche i pancraziasti si allenavano al korykos, un sacco pieno di sabbia, ma il loro era più grande e pesante.

Ci si poteva lasciar cadere volontariamente sul dorso (yptiazein) per difendersi meglio - come "una volpe che arresta riversa l'assalto vorticoso dell'aquila" (Pindaro, IV Istmica) - o per rovesciare l'avversario, tirandolo per le braccia e piazzandogli un piede sull'addome: una mossa simile al tomoe-nage nel judo.

Tipica del pancrazio era l'alindesis o kylisis, e in questo caso si parlava di kato ("in basso") pankration, mentre se i concorrenti restavano in piedi il termine era ano ("in alto") pankration. Bloccare l'avversario a terra da dietro e da sopra, avvinghiandogli le gambe per poterne disporre applicando leve e strangolamenti o colpendolo con pugni, si diceva klimakizein. Questa tecnica è mostrata nel famosissimo gruppo marmoreo conservato alla Galleria degli Uffizi.


BIBLIOGRAFIA sulla storia del Pancrazio:

LIVIO TOSCHI, L'arte della Lotta / La Lotta nell'arte: l'Antichità, Edizioni Mediterranee, Roma 2008 (Presentazione del Presidente della FIJLKAM, Matteo Pellicone)

LIVIO TOSCHI, Breve storia della Lotta, FIJLKAM, Roma 2012 (e successivi aggiornamenti)

LIVIO TOSCHI, C'era una volta Olimpia, Edizioni Efesto, Roma 2020 (Presentazione del Presidente della FIJLKAM, Domenico Falcone)

Ultimo aggiornamento: 10 agosto 2024 (LiTos)



Il Pancrazio Athlima è stato introdotto in Italia nel settembre 2002 dall’attuale Presidente FIPA Italo Morello
, il quale ottenne nello stesso anno la nomina di referente dalla WPAF (World Pangration Athlima Federation) per la diffusione in Italia di questa disciplina. Successivamente, il Pancrazio Athlima viene riconosciuto dalla FILA nel 2007, con la costituzione del WPAC/FILA (World Pankration Athlima Committee in seno alla FILA).

Attualmente, Morello ricopre la carica di coordinatore mondiale del WPAC/FILA, formando il programma tecnico mondiale per atleti e tecnici e successivamente il programma tecnico del Pancrazio Amyna (difesa personale e 4° settore del Pancrazio Athlima).

Nel settembre 2010 il Pancrazio ritornerà ai Giochi Olimpici denominati “Giochi delle Arti Marziali” organizzati dal GAISF/CIO. In questa maniera, il Pancrazio tornerà fra le specialità olimpiche, delle quali ha fatto parte per ben 1041 anni.

Bisogna mettere in risalto che queste qualifiche internazionali sono cominciate con la presentazione del Pancrazio Athlima alla FILA da parte del dott. Matteo Pellicone Presidente FIJLKAM (alla quale la FIPA è associata) e Vice Presidente FILA. L’ultimo gradino (quello più importante) si è potuto ottenere grazie alla fermezza e all’autorità del Presidente FILA Raphaël Martinetti.

I Settori del Pancrazio Athlima sono:

  • il Pancrazio Agon (combattimento totale)
  • il Palesmata (difesa a due)
  • il Polydamas (difesa a quattro, uno contro tre armati)
  • il Pancrazio Amyna (difesa personale).

La Nazionale Italiana si è distinta nei campionati fin qui disputati con ottimi risultati:

1° Campionato Mondiale         Amyndeon (GRE) anno 2003 2a  classificata;

1° Campionato Europeo          Thassos (GRE) anno 2004  2a  classificata;

2° Campionato Mondiale         Salonicco (GRE) anno 2006 3a  classificata;

3° Campionato Mondiale         Antalya (TUR) anno 2007 2° classificata

4° Campionato Mondiale         Tirana (ALB) anno 2008 1° Classificata

5° Campionato Mondiale         Siauliae (LIT) anno 2009 2° Classificata

6° Campionato Mondiale         Cracovia (POL) anno 2010 4° Classificata

Il Pancrazio Athlima è divulgato in Italia dalla FIPA (Federazione Italiana Pancrazio Athlima) riconosciuta dalla FIJLKAM, con sede a Brindisi, in via Lucio Strabone 40 – CAP 72100.