Buongiorno Christian, anche per te la domanda a bruciapelo… Chi vince la medaglia d’oro dei 90 kg a Parigi?
“Ecchè ti dico un altro?” (risate)
- Ok, nome e cognome, categoria di peso e migliori risultati.
“Allora, mi chiamo Christian Parlati, ho 26 anni e sono vicecampione del mondo di judo”.
Qual è il primo ricordo o il primo pensiero che hai dell’Olimpiade da bambino o da ragazzo e quel è invece quello di oggi?
“Sono sempre stato appassionato delle Olimpiadi e non solo di judo, mi sono sempre piaciute di tutti gli sport. Da piccolo ricordo che guardavo i video di Pino Maddaloni, Lee Won-Hee, il coreano che ha vinto le Olimpiadi ad Atene. E di Iliadis anche, che ha vinto le Olimpiadi ad Atene, diciamo che ho preso ispirazione da loro e mi dava molta energia guardare questi video. Poi sono cresciuto e ho visto poi l’oro di Fabio Basile ed è stata una grande emozione. Anzi, forse un passo indietro, un’estate ho visto anche l’oro di Giulia Quintavalle, è stato davvero emozionante”.
- Ed oggi?
“Oggi… questa è la mia seconda Olimpiade e sicuramente la vivo con maggiore consapevolezza e adesso, la sola cosa che penso è che non vedo l’ora che venga questo momento”.
- Fai un passo indietro. Com’è stata Tokyo, a parte la gara, proprio vivere l’Olimpiade che è stata particolare per la pandemia, e come ti aspetti possa essere l’esperienza di Parigi?
“Sicuramente l’Olimpiade di Tokyo è stata un’Olimpiade particolare, perché appunto eravamo in pandemia, però ho ricordi un po’ amari perché eravamo tutti distanziati e non c’era nemmeno connessione fra le nazioni, giustamente. E questa me l’aspetto invece un’Olimpiade più gioiosa”.
- Se chiudi gli occhi, oggi è il giorno della gara, raccontaci se hai una routine, come ti prepari, dal risveglio, se senti una musica, se fai una colazione particolare, un riscaldamento particolare…
“Se chiudo gli occhi e mi immagino a Parigi non sento ansia, in realtà… penso che sarò tranquillissimo. Ho questa sensazione, almeno al momento. Sarò lì, sarò con la squadra, con il mio partner, penso che sarà divertente più che altro”.
- Qual è l’obiettivo di questa Olimpiade?
“L’obiettivo di questa Olimpiade è non avere rimpianti. Andare lì e giocarmi tutte le mie carte, perché so quanto valgo, so che se non avrò rimpianti tornerò felice”.
- Ora pensa ai sacrifici, ai dolori, le gioie e tutte le difficoltà che affronta un atleta per arrivare qua ed a tutte le persone che in questo percorso ti sono state vicine, un pensiero per loro?
“Sicuramente io sono qui al 99% grazie a tutta la gente che mi aiuta, alla mia famiglia che è veramente focalizzata anche su di me, mia mamma che mi da una mano, mio padre, mio fratello, la mia ragazza, tutti che mi aiutano veramente in quello che faccio, ma forse è riduttivo dire solo loro perché è tutta la mia famiglia che mi dà una mano, anche la mia palestra, sono tutti lì pronti a dare una mano e sicuramente anch’io cerco di dare una mano a loro. Quindi mi sentirei di ringraziarli e spero che sarò lì insieme a tutti loro”.
- Saranno tutti a Parigi?
“Qualcuno mi viene a vedere e qualcuno sicuramente mi seguirà da casa, ma con il cuore sarà a Parigi assieme a me”.