Buongiorno Kim, per iniziare presentati! Nome, cognome, categoria di peso e risultati sportivi più importanti.
“Ciao! Mi chiamo Kim Polling, faccio judo nella categoria fino a 70 kg e combatterò il 31 di luglio alle Olimpiadi. Ho vinto 4 volte il Master, 4 volte gli Europei, sono stata anche per 4 anni numero uno del mondo e adesso spero di vincere le Olimpiadi”.
- Se ti dico la parola Olimpiade, qual è il primo pensiero che ricordi di quand’eri bambina e qual è invece quello di oggi?
“Se penso alla parola Olimpiade… non so molto bene quello che penso, perché 2016 è stato un po’ un disastro, ho perso al primo incontro con la giapponese che poi ha vinto l’oro, solo che ero prima dei quarti di finale ed ero fuori, anche se ero la numero uno del mondo, ma ero fuori ed è stata dura. E nel 2020, o 2021 è stato ancora peggio, perché non sono neanche andata, anche se ero qualificata perché ero numero tre del mondo, ma non sono stata selezionata, e forse è stato peggio… quindi non so molto bene come mi sento con le Olimpiadi, perché le mie esperienze non sono proprio fantastiche. Però l’obiettivo adesso per queste Olimpiadi a Parigi è che siano fantastiche e che quando ritornerò a casa io possa essere almeno un po’ più contenta”.
- Se provi a chiudere gli occhi e pensi che oggi è il giorno della gara, puoi raccontarci qual è la tua routine? Come ti prepari, quali sono i modi per trovare la concentrazione? Portaci con te in questi momenti…
“Ok, oggi è la mia gara e io di solito non conosco il mio sorteggio, quindi prima, durante o dopo la colazione chiederò con chi devo combattere il primo incontro e poi prendo il pullman per andare al palazzetto. Quando sei lì è abbastanza facile, perché un’ora prima di combattere inizio il riscaldamento, prendo le cose che il nutrizionista ha previsto per me, poi non ho cose speciali che faccio sempre, aspetto il combattimento con la musica finché viene concesso di tenere le cuffie e poi vado a combattere”.
- Qual è l’obiettivo di Kim Polling per questa Olimpiade?
“Voglio vincere, questo è sicuro! Voglio proprio vincere. E se non ce la faccio a vincere, allora spero di prendere una medaglia! E se non arriva nemmeno la medaglia, per me è importante che abbia dato tutto quello che ho dentro di me… con mia figlia sugli spalti, anche se ha due anni e probabilmente per lei sarà tutto fantastico a prescindere, ma vorrei che si senta orgogliosa di me quando sarà più grande”.
- Il percorso che porta alle Olimpiadi è un percorso lungo ed articolato, che comprende molte figure diverse. Se pensi a queste persone, cosa vorresti dir loro in questo momento?
“La risposta a questa domanda è facile, perché è grazie ad Andrea, mio marito, se sono qui. Ma qui intendo nel mondo del judo, perché dopo Tokyo ho voluto smettere, perché volevo diventare mamma. E non ho mai pensato di essere sia atleta che mamma. Ed è stato Andrea che mi ha detto: Ma Kim, puoi essere entrambe le cose! Ci sono anch’io a casa e così è andata. E adesso siamo tutti qua, con Andrea e Aurora sugli spalti, esattamente come mi aveva detto a luglio 2021, quando ero un po’ in crisi, che non sapevo cosa volessi fare dopo che non sono stata selezionata per le Olimpiadi a Tokyo.
È grazie ad Andrea che ho fatto entrambe le cose e adesso mi sono qualificata per la mia terza Olimpiade, la seconda in cui andrò a combattere. Non c’è una parola che ho per lui, perché lui è super, è proprio tutto grazie a lui”.