Laura Di Toma: un grande grazie a chi ha creduto in noi

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Laura Di Toma ha promosso tutta la squadra azzurra che ha gareggiato nell’Arena Champ-de-Mars a Parigi.  Friulana di Osoppo, 70 anni il prossimo 5 settembre portati con l’eleganza della donna di Sport con la maiuscola, il direttore tecnico della nazionale italiana di judo, che a Parigi ha ottenuto un primo, tre quinti posti individuali ed il quinto posto a squadre, ha fatto il suo bilancio.

“Sono contenta, contentissima per Alice, e senza dubbio hanno un valore importante anche i quinti posti, perché sono quattro finali olimpiche disputate. Ma soprattutto sono contenta perché tutti, ragazze e ragazzi, hanno combattuto davvero come dei leoni”.

“Certo -ha puntualizzato la Di Toma- ci si aspettava un risultato diverso e voglio dire anche che gli atleti lo avrebbero meritato assieme a tutti quelli che hanno lavorato con loro e per loro. Su alcune cose abbiamo le nostre responsabilità e sono sicura che ciascuna e ciascuno di noi abbia già fatto i conti con le proprie. Ci sono state altre cose però, per le quali abbiamo pagato un conto salato per i problemi evidenziati da un sistema arbitrale non perfetto. Nessuno lo è e nessuno ha la pretesa che lo sia un sistema che accende discussioni in tutti gli ambiti sportivi. Ma ostinarsi a voler sembrare perfetti, a fronte di decisioni diverse su situazioni analoghe, è un aspetto che destabilizza la credibilità. Non faccio mai polemica, né intendo farla ora, ma a Parigi il confronto con i colleghi delle altre nazioni è stato chiaro, immediato e diretto, e sostanzialmente unanime su questo punto”.

  • Avendone la possibilità individui qualcosa in particolare che faresti diversamente?

“Sono diverse le cose che, nel mio modo di vedere, si sarebbero potute fare diversamente, ma tutte le scelte, anche le più controverse, alla fine sono state condivise all’interno di un gruppo di lavoro. Non si può dire sempre sì a tutto ed i no devono essere accompagnati sempre da ragionamenti coerenti. Ci sarà il momento per fare un’analisi seria ed approfondita nei tempi e nei modi più opportuni con tutta la direzione tecnica nazionale, ma oggi è il momento per rivolgere un grande grazie a tutta la squadra, a chi ha creduto in noi, a chi ci ha sostenuti, al grande e faticoso lavoro svolto dai capi allenatori, a tutti i collaboratori ed anche da chi, nella direzione tecnica nazionale, ha fatto scelte e ha girato il mondo per seguire tutte le gare”.

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