La seconda giornata di questa Rome European Open nel PalaPellicone a Ostia è stata, se possibile, la giornata perfetta. Sicuramente perfetta per Gennaro Pirelli che, dopo aver “assaggiato” Riner a Parigi si è proposto nei +100 kg e li ha vinti. Ma è stata perfetta anche per Kenny Komi Bedel che, dopo due infortuni tosti ed altrettanti interventi per rimetterli a posto, si è rimesso in gioco ma nei 90 kg. E li ha vinti! Ma in questa seconda magica giornata ha vinto anche Henry Owusu Asare Owusu nei 100 kg ed Ilaria Finestrone nei 52 kg. Poi si contano anche sei medaglie di bronzo, che sono andate al collo di Tiziano Falcone nei 90 kg, Enrico Bergamelli nei 100 kg, Sofia Mazzola ed Elena Guarducci nei 48 kg, Alessandra Rocco e Micaela Sciacovelli nei 52 kg.
“Anche oggi una grande Italia, tanti i podi azzurri che confermano l’ottimo lavoro che viene svolto nelle società italiane. -ha commentato Francesco Bruyere, capoallenatore nazionale femminile- Complimenti a tutte le ragazze che sono arrivate a medaglia, ai loro tecnici, un grazie in particolare ad Ilaria Finestrone per aver ottenuto la medaglia d’oro che ha fatto riecheggiare il nostro inno nel palazzetto”.
“Ottima giornata per gli atleti azzurri in gara che hanno conquistato due bronzi con Falcone e Bergamelli e tre ori con Bedel, Owusu e Pirelli. -è il commento del capoallenatore azzurro maschile, Raffaele Parlati- È da evidenziare che Bedel, Pirelli e Owusu hanno combattuto per la prima volta in una nuova categoria di peso e sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio. Ci tengo a fare i complimenti a tutti i medagliati e a ricordare che anche oggi l'Italia si è imposta come un'eccellenza del judo a livello internazionale”.
È stata la prima volta, infatti, che l’Italia ha raccolto così tante medaglie in una Continental Open: ventidue! Ed è record anche per la storia del caro vecchio Trofeo Città di Roma, che nei decenni è stato trasformato in World Cup prima ed in Continental Open poi.
“Che dire? Livello maschile mediamente alto -ha commentato Fabio Basile, protagonista ieri di una lunga intervista EJU rilasciata a Szandra Szogedi- specialmente nei 90 kg, ho visto il ritorno di Kenny Bedel, impressionante. Io sono orgoglioso per lui ed è un esempio per tanti atleti, dopo due operazioni è tornato con una competizione obiettivamente perfetta. Poi ho visto un grande Genny Pirelli che dopo l’Olimpiade che è andata male, si è rialzato ed è ritornato a combattere velocemente ed oggi ha dimostrato che è un vero guerriero. Ed il tatuaggio che ha sul petto è giusto, è un leone. Mi è piaciuta moltissimo la finale a 73 kg tra Valeriani e Luca Rubeca. Valeriani è in un periodo veramente di “prime”, di grande judo e Luca Rubeca che, ancora una volta, si dimostra uno dei più forti 73 kg d’Italia. Trovo davvero strano il fatto che non sia ancora un professionista, non concepisco questa cosa e probabilmente se un giorno vincerà un’Olimpiade probabilmente si arruolerà in un gruppo sportivo. Organizzazione perfetta da parte dell’European Judo, ho visto un’organizzazione fatta proprio alla perfezione. Questo è quello che io ho visto in questi due giorni di gara ed in bocca al lupo per Los Angeles a tutti gli atleti!”.
Un momento speciale è stato riservato all’arbitro norvegese Thom Hallum, applaudito per una carriera iniziata 10 anni fa proprio a Roma e con l’ultima gara oggi, nuovamente a Roma.