Ostia, 27 febbraio 2012. Il Kodokan di Tokio è la culla del judo e dal 1882, anno in cui Jigoro Kano lo fondò, ad oggi è riconosciuto anche come il suo tempio. È da oltre mezzo secolo che la popolarità del judo è diventata planetaria, ma da sempre il Kodokan organizza seminari cui partecipano insegnanti e praticanti di tutto il mondo per conoscere, approfondire, specializzarsi e diplomarsi. Il diploma del Kodokan infatti, costituisce per il judoka di qualsiasi paese del mondo la più autorevole attestazione di capacità. La svolta è avvenuta nel 2011, quando per la prima volta il Kodokan ha tenuto seminario e sessione d’esami in Europa, a Zagabria. Haruki Uemura, 9° dan, già campione del mondo ed olimpico, attuale presidente del Kodokan e della Federazione Judo del Giappone ha ritenuto utile l’esperienza ed approvato il prosieguo. È così che dal 6 all’11 marzo Uemura sarà a capo della delegazione giapponese del Kodokan, che svolgerà a Lignano Sabbiadoro il 2° Seminario del Kodokan in Europa. L’interesse e la competenza dell’Italia per i kata del judo sono stati determinanti per la realizzazione di questo storico abbraccio con il Kodokan, così come lo è stata l’azione politica di Franco Capelletti, a sua volta 9° dan e vicepresidente dell’Unione Europea e della federazione nazionale judo. Ma l’arrivo del Kodokan di Tokio a Lignano non sarà il solo evento sui kata del judo che farà puntare i riflettori di tutto il mondo sull’Italia, perchè dopo il Seminario in marzo, cui hanno aderito ben 21 nazioni, il 22-23 settembre a Pordenone si disputerà la 4ª edizione del Campionato del Mondo di kata.
La dichiarazione di Franco Capelletti
«Tutti i paesi ormai stanno manifestando grande interesse per lo studio e la pratica dei kata. Una strada, quella intrapresa sui kata, che il Giappone ha condiviso con l’Europa ed è costituita dalla competizione e dai club, ovvero la semplificazione dell’insegnamento. Nel 2000 il Maestro Toshiro Daigo venne a Roma per dare uniformità alle diverse interpretazioni sul kata, e mise tutti d’accordo nel fare riferimento unico al kata del Kodokan. Oggi possiamo dire di aver fatto enormi passi avanti e nel Seminario a Lignano si potranno attribuire diplomi, discutere di regolamenti e valorizzare al meglio il beneficio fisico che la pratica dei kata porta a tutti i suoi praticanti ed a tutti i livelli».
La composizione delle delegazioni a Lignano
IL KODOKAN TOKIO
Haruki Uemura, 9° dan, Campione del Giappone, del Mondo e Olimpico, Professore Università MEIJI, Presidente AJJF (All Japan JUDO Federation), Presidente KODOKAN centro internazionale di diffusione del JUDO con sede a Tokyo
Saburo Matsushita, 9° dan Capodelegazione, Direttore del KODOKAN, Campione del Giappone
Shinro Fujita, 8° dan Direttore affari Internazionali di AJJF (All Japan JUDO Federation)
Tadashi Sato, 8° dan Ufficiale di Polizia Imperiale, Vice direttore Kodokan
Yoshiaki So, 8° dan Ufficiale della POLIZIA di Stato
Yoshihisa Doba, 7° dan Istruttore capo Accademia di Polizia di Tokyo
Kiyoshi Murakami, 7° dan Segretario Generale AJJF (All Japan JUDO Federation)
Naoki Murata, 7° dan (Kodokan Judo Institute)
Motonari Sameshima, 7° dan (Senior high school, University of Tsukuba)
Mikihiro Mukai, 6° dan Istruttore Istituto Kodokan
Kenichi Soshida, 6° dan Capo ufficio PR e Stampa del Kodokan ed AJJF
Hirofumi Otsuji, 5° dan vice direttore del dipartimento internazionale del Kodokan
L’EUROPEAN JUDO UNION
Sergey Soloveychik, Presidente
Franco Capelletti, Vice Presidente
Envic Galea, Segretario generale
Cataldo D’Arcangelo, Commissione Kata
Michel Kozlowski, Commissione Kata
Eric Veulemans, Commissione Kata
Roman Egorov, Tesoriere generale Eju
Le Nazioni rappresentate a Lignano
1) Austria; 2) Belgio; 3) Colombia; 4) Croazia; 5) Finlandia; 6) Francia; 7) Germania; 8) Giappone; 9) Gran Bretagna; 10) Italia; 11) Olanda; 12) Portogallo; 13) Romania; 14) Russia; 15) San Marino; 16) Slovenia; 17) Spagna; 18) Svezia; 19) Svizzera; 20) Turchia; 21) Ungheria.
Il PROGRAMMA a Lignano
Martedì 6 marzo : NAGE NO KATA - JU NO KATA; Mercoledì 7: abilitazioni di kata
Giovedì 8: KATAME NO KATA - KIME NO KATA; Venerdì 9: abilitazioni di kata
Sabato 10: KODOKAN GOSHIN JUTSU - KOSHIKI NO KATA - ITSUTSU NO KATA; Domenica 11: abilitazioni di kata
I 7 KATA in poche righe
Nage-no-Kata, o Kata dei lanci, contiene i principi di azione del judo fisico espressi attraverso quindici tecniche di proiezione suddivise in cinque gruppi di tecniche: con uso prevalente degli arti superiori; con uso prevalente delle anche; con uso prevalente degli arti inferiori; tecniche di sacrificio sul dorso; tecniche di sacrificio sul fianco.
Katame-no-Kata è il Kata delle tecniche di controllo. Anche in questo caso si tratta di quindici forme suddivise in tre gruppi (immobilizzazioni, strangolamenti e leve articolari) che dimostrano i modi di applicazione dell'energia (Ki) nei controlli. Lo studio nel Katame-no-Kata passa attraverso il controllo e l'impiego della respirazione.
Kime-no-Kata è il Kata della decisione o del Kime (intenzione senza riserve). Attraverso l'esecuzione di forme, che non hanno un legame esteriore marcato con il randori e che comportano l'impiego degli atemi e delle armi (spada corta e bokken), questo Kata propone ai praticanti l'analisi dell'azione pervasa dal kime, dalla sincerità dell'intenzione senza riserve.
Ju-no-Kata o Kata della cedevolezza propone lo studio dell'alternanza tra Yin (energia nascosta, passività) e Yang (espressione appariscente dell'energia, iniziativa) nel fluire continuo delle azioni. E' costituito da quindici forme stilizzate suddivise in tre gruppi. Il ruolo di Tori ed Uke si alterna fino alla conclusione dell'azione.
Koshiki-no-Kata, Kata delle Cose Antiche o della scuola di Kito, ripercorre la storia e l'evoluzione del combattimento a partire dal Yoroi Komiuchi no Jidai (epoca del combattimento con le armature) fino al Judo. Il praticante sperimenta con il corpo i vari passaggi storici. E' ritenuto il Kata più importante per la sua storia e per essere una sorta di anello di congiunzione tra le antiche scuole di Jujutsu e il Judo Kodokan.
Itsutsu-no-Kata (Forme del cinque) mostra l'uomo che, nel suo cammino, incontra gli elementi della natura e vi si armonizza. La strada dell'uomo è metaforicamente rappresentata dalla salita al monte Fuji. E' un kata "espressivo" e interiore in cui non vi sono praticamente vere e proprie tecniche o proiezioni, ma tutto si basa su una "drammatizzazione" che racconta l'eterno rapporto dell'uomo con il Tutto. Non a caso è l'ultimo dei Kata e l'ultimo apporto del sig. Kano al suo metodo.
Kodokan-Goshin-Jutsu (Arte della difesa del Kodokan) tratta le tecniche del combattimento reale o shinken-shobu. Comprende le difese classiche più efficaci contro attacchi dell’avversario con prese, strangolamenti, pugni, calci, ma anche contro varie forme di attacchi con coltello, bastone e pistola. Quando questi metodi vennero messi a punto al Kodokan, nel 1956, fu necessario un lungo studio per renderli efficaci e moderni ed anche differenti dalle tecniche del Kime-no-Kata (Forme della Decisione).