La judoka della Corea del Nord, Sun-Huy Kye, sembra molto fiduciosa sulla possibilità di vincere l’oro olimpico.
Per tre volte sul podio olimpico in tre categorie di peso differenti, oro nei 48 kg ad Atlanta 1996, bronzo nei 52 kg a Sydney 2000 ed argento nei 57 kg ad Atene 2004, la coreana del nord Sun-Huy Kye è persuasa di conquistare il titolo, in quanto ha dichiarato ad un giornale giapponese di essere certa al 99% di vincere l’oro a Pechino. La judoka coreana, che compirà 29 anni il 2 agosto, ha vinto anche quattro titoli iridati (nei 52 kg a Monaco 2001 e nei 57 kg a Osaka 2003, Cairo 2005 e Rio 2007), un argento a Parigi 1997 (52 kg) ed un bronzo a Birmingham 1999 (52 kg).
Il Comitato nazionale Olimpico mongolo ha annunciato che Mahgal Bayarjavhlan sarà il portabandiera della delegazione olimpica alla cerimonia di apertura.
Mahgal Bayarjavhlan (+100 kg) non è propriamente una star del judo mondiale. Settimo agli ultimi campionati d’Asia, disputerà a Pechino i suoi primi Giochi Olimpici. Possiede tuttavia una caratteristica molto particolare, in quanto vanta una doppia carriera di judoka e di lottatore, disciplina in cui gareggia a livello nazionale.
Sergey Saveliev, l’allenatore nazionale della federazione degli Emirati Arabi Uniti, ritiene che il suo atleta Saeed Al Qubaisi (73 kg) ha le qualità per creare una grossa sorpresa a Pechino.
Sconosciuto a livello internazionale, Saeed Al Qubaisi, gode di grande fiducia da parte del suo allenatore, il bielorusso Sergey Saveliev: «A 18 anni sarà uno dei più giovani judoka in gara. Questo non è certo un vantaggio di fronte ad avversari più maturi ed esperti, ma il fatto di essere giovane e sconosciuto potrebbe essere anche un vantaggio, perché Saeed ha le qualità per essere una grande sorpresa. Mi auguro che il sorteggio gli dia una mano e non lo metta subito di fronte ad uno dei favoriti. Saeed ha le stesse qualità che i grandi campioni avevano quando vinsero la prima medaglia olimpica. È giovane, ma tecnicamente è di un livello superiore».
Il judoka Ali Mohamed Fakher (60 kg) probabilmente non parteciperà ai Giochi Olimpici in seguito alle decisione del CIO di escludere la delegazione irakena.
Il CIO ha confermato, in una lettera del 23 luglio, il divieto imposto in giugno ai sette atleti iracheni di partecipare ai giochi, a causa dell’ “interferenza” del governo iracheno nei movimenti sportivi del paese. Una decisione difficile da digerire per i sette atleti interessati, che non sono affatto responsabili dei rapporti d’affari del loro governo. Secondo un portavoce del CIO: “Rimane un filo di speranza per il gruppo iracheno. Le iscrizioni restano aperte fino a fine luglio e la sospensione che ha colpito il comitato olimpico iracheno potrebbe essere abolita se il governo iracheno cessasse le sue ingerenze”.
La leggendaria Ryoko Tamura-Tani si prepara ad affrontare i Giochi Olimpici concentrandosi soltanto sul suo judo.
In un articolo pubblicato il 22 luglio sul sito RTE, Ryoko Tani rivela con quale stato d’animo ha preparato i giochi olimpici. “So che devo arrivare di fronte alle avversarie con una tattica ben precisa e ho preferito concentrarmi sull’evoluzione che ho vissuto nel mio modo di fare judo. Voglio poter combattere esprimendo interamente il mio potenziale. In quattro anni ho considerevolmente aumentato il mio numero di tecniche, ma ho anche vissuto molte altre esperienze oltre al judo, che hanno contribuito a migliorare il mio potenziale umano. Potrò sembrare presuntuosa se dico che non ho limiti, ma sento che la strada continuerà per molto”.