Casale perde con Gadanov e conclude al settimo posto
Di fronte al kata guruma del russo Alim Gadanov, dopo 2’44” di un incontro combattuto senza riserve, l’azzurro si è dovuto arrendere e concludere così al settimo posto una gara di spessore, che conferma tutte le qualità che l’hanno portato a disputare questa Olimpiade. Uno shido di passività assegnato all’azzurro dopo 39” ed un koka di ko uchi gari subito dopo (50”), non hanno spento le velleità del messinese che ha reagito con autorità, portandosi in vantaggio dopo 1’20” con un bel te guruma valutato yuko. Il testa a testa è continuato senza risparmio da parte di entrambi i contendenti, ma nulla ha potuto Casale quando Gadanov gli si è infilato fra le gambe sollevandolo in kata guruma. Si è dibattuto l’azzurro, ha cercato con ogni risorsa di divincolarsi dalla presa del russo, ma la capriola con la quale Gadanov ha concluso la tecnica, ha messo Casale con la schiena a terra. Era appena passata metà del match (2’44”) quando l’arbitro ha annunciato l’ippon che ha promosso Gadanov alla finale per il bronzo e lasciato all’azzurro un onorevolissimo, ma amaro settimo posto. Pechino, 10 agosto 2008. Casale è molto attento e concentrato nel primo incontro di recupero che lo vede opposto al turkmeno Nurmuhammedov. L’azzurro bada a non lasciare spazi all’avversario, disturbandolo con attacchi che ne spezzano il ritmo. La tattica fa effetto e Nurmuhammedov è sanzionato due volte (dopo 43” e 1’38”) per passività, cui l’azzurro aggiunge all’ultimo minuto (a 4’05” e 4’25”) due koka di kata guruma. È il turno del portoghese Dias. Schermaglie sulle prese, grande attenzione e tensione fra i due, arriva uno shido per parte, ma Casale prepara l’attacco giusto: uchi mata a 2’27”, ippon! Si va avanti ed a questo punto è il russo Gadanov che separa l’azzurro dalla finale per il bronzo. Pechino, 10 agosto 2008. Un incontro brutto e spigoloso ha tolto a Giovanni Casale la possibilità d’inseguire l’oro olimpico dei 66 kg al Beijing Science and Technology University Gymnasium. Sono state infatti soltanto le sanzioni ad accendere le luci del tabellone elettronico sul quale comparivano i nomi dell’azzurro e del nordcoreano Pak Chol Min e, purtroppo, alla fine del match il verdetto ha premiato l’asiatico: shido2 a shido1. Con la vittoria ottenuta nel turno successivo di fronte al portoghese Dias, che a sorpresa aveva eliminato il campione del mondo Derly (BRA), Pak ha guadagnato la semifinale recuperando così Casale che affronterà il turkmeno Nurmuhammedov.