È amara per gli azzurri anche la quarta giornata del campionato del mondo a Baku. La National Gymnastics Arena sembra stregata per i nostri portacolori che si battono bene, se non benissimo, attaccano e variano, dettano il ritmo e reggono la fatica, ma il risultato non arriva. Anche oggi, Edwige Gwend ed Antonio Esposito sono stati due leoni che si sono espressi coerentemente con quanto ci si attende dalle loro capacità e dal loro talento. Ma. C’è sempre questo odioso, odiosissimo ‘ma’ che congiunge il concetto successivo, che è: il risultato non è arrivato. Ma… (questa volta ci sta!) bisogna anche saper distinguere il risultato dalle prestazioni. Nei 63 kg Edwige Gwend ha fatto un incontro eccellente con la mongola Mungunchimeg Baldorj, 18esima nel ranking mondiale e ha tenuto il match, durissimo, in pugno. A 5 secondi dal termine Baldorj si è avvitata sul braccio di Edwige, un maki komi sporco, quasi accidentale che, porca miseria, ha colto l’attimo giusto. Waza ari, fine del mondiale. “Il judo è anche questo – ha detto Edwige sconsolata – mi sentivo benissimo e penso di avere fatto l’incontro perfetto, andava tutto come doveva andare. Poi quell’attacco del cavolo ed è tutto finito. Adesso non so proprio cosa pensare”. Negli 81 kg Antonio Esposito ha disputato due incontri eccezionali, sia con il forte bulgaro Ivaylo Ivanov, 27esimo nel ranking, messo costantemente in difficoltà e anticipato per 6 minuti, fino quando gli è stata comminata la terza sanzione di passività. Con Alexander Wieczerzak invece, Antonio ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza dei più forti, lottando da pari a pari con il campione del mondo uscente ed andando al golden score con energia e lucidità ancora da vendere. È stato un attacco legittimo e giusto il ko uchi gari con il quale Esposito ha cercato la soluzione dopo 1’45” di over time ed altrettanto lo è stata l’abilità di Wieczerzak di togliersi, ruotare le spalle e controllare la caduta dell’azzurro. Waza ari, fine del mondiale. “So di essere fra i più forti della categoria – ha detto Antonio Esposito – ma so anche che lui (Wieczerzak, ndr) mi ha studiato alla perfezione, l’ho capito perché stava tutto indietro, pronto a lanciarmi se solo avessi provato ad attaccare avanti. Sento di aver fatto tutto quello che dovevo e potevo, mi sentivo e mi sento bene, eppure non è andata neanche questa volta”. La risposta, forse, è nel saper leggere le prestazioni, valorizzarle ed aspettare il momento giusto.
Classifiche quarta giornata
63: 1) Clarisse Agbegnenou (Fra), 2) Miku Tashiro (Giap), 3) Tina Trstenjak (Slo) e Juul Franssen (Ola)
81: 1) Saeid Mollaei (Iri), 2) Sotaro Fujiwara (Giap), 3) Alexander Wieczerzak (Ger) e Vedat Albayrak (Tur)