La nascita dell'Accademia Nazionale Italiana di Judo - parte 2

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Roma 21 gennaio 2020 Pubblichiamo oggi il secondo episodio a cura di Rodoolfo Saraceni in cui ripercorriamo la storia dell'Accademia Nazionale Italiana di Judo. Buona lettura!

Vorrei ripercorrere con la mente gli eventi e le circostanze che portarono, alla fine degli anni ‘60, alla trasformazione della Federazione in una “Confederazione” di discipline, con cambio della denominazione da F.I.A.P. (Federazione Italiana Atletica Pesante) in F.I.L.P.J. (Federazione Italiana Lotta, pesi, Judo).
Con le dimissioni del presidente Valente nel 1965(fu Presidente dal ’52 al ’65), il presidente della Società Ginnastica Savonese - già consigliere federale - Carlo Zanelli, fu nominato dal C.O.N.I. Commissario Straordinario della Federazione.
Con questa carica, risolti in due anni i problemi che vessavano la Federazione, si candidò alla Presidenza al Congresso di Bologna Nel 1967 e venne eletto.
In quella occasione risultò eletto in Consiglio Federale, per la prima volta, il dott. Matteo Pellicone proveniente dalla disciplina della Lotta.
L’Avv. Ceracchini che al Congresso di Aosta del 1962 aveva guidato la fronda che richiedeva la scissione della Federazione in tre distinte organizzazioni, competeva per la Presidenza federale e con 102 voti contro 196, risultò escluso.
Per la prima volta, in quel congresso, grazie alle modifiche regolamentari apportate dal Commissario Straordinario Zanelli, in attuazione di una mozione espressa dall’ Assemblea Federale di Aosta del 1962 (mozione resasi necessaria per placare le spinte secessioniste), il Consiglio Federale si mostrava pariteticamente composto da tre Consiglieri per ciascun settore di attività. Per il Judo i rappresentanti furono Giusto Panichelli – presidente della società Fiamma Yamato di Roma - , Alessandro Chieco Bianchi (cooptato dalla “lotta”) e Giancarlo Zannier che tutti conosciamo.
Per completare la trasformazione della Federazione in una “Confederazione” di tre settori autonomi si dovrà attendere il 1968 quando fu convocata un’assemblea federale per le modifiche statutarie che prevedevano una piena autonomia gestionale dei tre settori di attività.
A breve distanza fu convocata l’Assemblea quadriennale elettiva. Candidati alla carica presidenziale, ancora una volta il Presidente uscente Zanelli e Ceracchini – reduce dai successi organizzativi del Campionato Europeo dei Roma -, cui si aggiunse, una settimana prima del Congresso, quella del di Pellicone.
Tre candidati FORMIDABILI per una federazione rinnovata e proiettata al futuro ma, soprattutto, tre veri uomini di sport che seppero mettere da parte le rivalità elettive e, in un decennio, riuscirono a tracciare la strada che ancora oggi la Federazione percorre.
L’assemblea si concluse con la rielezione di Zanelli, la conferma della Vice presidenza del settore lotta a Pellicone e la vice presidenza del settore judo assegnata a Ceracchini che ricorì anche l’incarico di Vice presidente “in sede”
Uno degli argomenti trattati nella “notte beneventana” che particolarmente ci interessa, era stato quello della istituzione dell’ Accademia Nazionale Italiana di Judo organismo cui sarebbe stata affidata la missione di formare i futuri quadri tecnici federali.
Il 30 aprile del 1971 questo “progetto” si concretizzo in una delibera attuativa “dell’autonomo Consiglio di Settore Judo” e il 12 settembre di quell’anno i 14 accademisti del Corso ALFA”, varcarono la soglia dell’Accademia in Viale della Tecnica 180 a Roma.
Nel frattempo si procedeva speditamente alla strutturazione dei “quadri federali” tra Dirigenti, Tecnici e Ufficiali di gara che venivano inquadrati in specifici ruoli e si istituivano i Corsi annuali di aggiornamento per i Tecnici.
Sempre in quegl’anni, anche la struttura delle squadre nazionali veniva rivoluzionata. Le squadre venivano azzerate; la presenza italiana alle attività internazionali congelata per un anno; e fu creato, sempre presso la struttura di via della Tecnica, il Centro di Preparazione Olimpica.
Masami Matsushita, già tecnico della società romana Fiamma Yamato veniva incaricato della gestione tecnica e il prof. Alvaro Villani, in seguito sostituito dal gen. Pignatti, per la preparazione fisica.
Faceva quindi l’ingresso al Centro il primo gruppo di atleti P.O. : Felice Mariani, Sandro Rosati, Ezio Gamba, Mario Vecchi, Giorgio Majorana, Mario Daminelli, Gino Pacitti . Dopo alcuni mesi Pacitti e Majorana abbandonarono il Centro. Con gli anni a venire, al gruppo iniziale si aggiunsero, sino a completare l’organico, Nicolangelo Fetto, Lorenzo Sedona, Luigi Nasti, Marcello Landi, MaRDO Mastroddi e Marino Beccacece.
Da Allora ad oggi, fu TUTTA UN’ALTRA STORIA.