Superlativo, portentoso, straordinario… è questo lo standard dei commenti che sono stati fatti a caldo, in tutte le lingue (uzbeco compreso), al termine della finale degli 81 kg nel Grand Slam a Tashkent. Christian Parlati si è aggiudicato la medaglia d’oro al termine di una gara ‘pazzesca’ nella quale ha superato l’egiziano Abdelrahman Mohamed, l’ungherese Attila Ungvari, il belga Sami Chouchi e poi, in semifinale, il giapponese Takanori Nagase, bronzo alle Olimpiadi a Rio, ma anche iridato nel 2015. Ma l’apoteosi è stata la finale, che l’ha messo di fronte all’uzbeko Sharofiddin Boltaboev, idolo di casa nonché vincitore del recentissimo Grand Slam a Tel Aviv e numero 9 del ranking mondiale. L’incontro è stato molto equilibrato, il potente uzbeco da una parte che cercava il contatto ed il 23enne napoletano che lo teneva a distanza in attesa di colpire al momento opportuno. Ed il momento è arrivato nei primissimi secondi (9) del golden score, quando Christian ha messo a segno il suo specialissimo aggancio (o uchi gari) con il quale già aveva steso Nagase. Ed anche Boltaboev, nonostante fosse stato attentissimo per tutto l’incontro a non consentire quel tipo di attacco, alla fine è capitolato accettando l’abbraccio di Parlati, che a sua volta gli ha sollevato il braccio. Un invito per il suo pubblico che ha apprezzato ed applaudito entrambi. Una giornata strepitosa dunque, che addolcisce almeno in parte i bocconi amari che si sono dovuti inghiottire nelle fasi preliminari, dove sono rimasti intrappolati gli altri azzurri in gara. Negli 81 kg Antonio Esposito ha vinto con il russo Georgii Elbakiev ed è stato poi sconfitto da Matthias Casse, belga numero uno del ranking mondiale. Nei 73 kg è stato sconfitto sia Fabio Basile che, dopo la vittoria su Frigyes Szabo (Hun), è stato fermato dal francese Guillaume Chaine, che Giovanni Esposito, immobilizzato dall’uzbeco Murooljan Yuldoshev. Nei 63 kg Maria Centracchio, dopo la vittoria su Angelika Szymanska (Pol), è stata sconfitta da Andreja Leski (Slo), che si è poi classificata seconda alle spalle di Miku Tashiro (Jpn), mentre l’esordiente Nicolle D’Isanto nulla ha potuto con l’israeliana Gili Sharir (Isr). Infine, Alice Bellandi è stata fermata subito nei 70 kg dalla croata Barbara Matic che ha poi terminato la gara al secondo posto, alle spalle di Chizuru Arai (Jpn). Domenica è la terza e conclusiva giornata e fra i sei azzurri ci sono gli esordienti Lorenzo Rigano (90) ed Enrico Bergamelli (100), che saliranno sui tatami assieme a Nicholas Mungai (90), Linda Politi (78), Vincenzo D’Arco e Sylvain Lorenzo Agro (+100). “Giornate come questa si ricordano...-è stato il commento di Dario Romano, coach che ha seguito tutta la gara di Parlati- è stata una giornata faticosa: Christian oggi rientrava da uno stop forzato a causa del Covid e non è semplice per nessuno rimettersi in gioco con le difficoltà legate alla pandemia. Oggi non sembrava avere le sensazioni giuste eppure dopo ogni incontro le cose andavano meglio: è un ragazzo estroso e talenti come il suo, spesso si esprimono al meglio proprio quando sono sotto pressione. Il risultato di oggi è una tappa importante, ma l’obiettivo su cui continuare a lavorare resta Tokyo. Resta un po’ d’amaro per il resto della squadra che oggi non ha reso secondo le proprie possibilità: è ora necessario ritrovare la condizione per dare il meglio perché nel judo, a fare la differenza, sono piccoli dettagli”.