Un grandissimo Manuel Lombardo ha conquistato la medaglia d’argento ai campionati del mondo a Doha. È la seconda volta. Dopo l’argento nei 66 kg al mondiale a Budapest nel 2021, oggi, 23 mesi dopo, Manuel è sullo stesso gradino del podio mondiale, ma nella categoria dei 73 kg. Nella quale ha saputo dimostrare la stessa autorevolezza disarmante (per gli altri) che stupì il mondo anche allora.
Dopo tre vittorie entusiasmanti su Daniyar Shamshayev (Kaz), Akil Gjakova (Kos), Messaoud Redouane Dris (Alg) e quella su Hidayat Heydarov (Aze), ottenuta con la stessa sanzione che poi è costata la finale a Manuel, la finale con Nils Stump è stata una vera sofferenza. Lo svizzero è stato bravo a contenere Manuel, bloccando la presa principale che ha limitato la sua azione dirompente, costringendolo così a fare un incontro diverso da quello che probabilmente aveva previsto. Forse per questo, nel momento in cui Manuel ha trovato lo spazio per l’attacco ha spinto a più non posso, sentendo anche che Stump si stava sollevando. Ed era già il settimo minuto di golden score. “Ecco che ci siamo” deve aver percepito il cuore di Lombardo che, quando lo svizzero già era in fase di scarico, ha proseguito la sua traiettoria con la testa verso il tatami. Non c’era uno scopo, né tantomeno una volontà, semplicemente era l’inerzia dell’azione. Che le immagini hanno mostrato chiaramente, coerenti con le regole scritte, ma obiettivamente distanti da qualsiasi forma di buon senso.
“Oggi mi sentivo bene -ha detto Manuel- si poteva fare di più sicuramente. Non è il metallo per cui sono venuto. Perdere la finale così è veramente devastante! Quindi adesso ritorno a casa con qualche cosa in più su cui dovrò lavorare e preparerò il prossimo appuntamento”.
“Descrivere la delusione di Manuel oggi non è possibile -ha detto pochi minuti dopo l’epilogo della finale il coach azzurro Raffaele Toniolo- soprattutto perché, fino alla finale, ha fatto la gara perfetta. Io lo conosco bene e so che il lavoro, la dedizione e la famiglia lo hanno portato ad essere l'uomo e l'atleta che è. Sono certo che continuerà a lavorare sodo per migliorare e presentarsi al massimo all'appuntamento più importante. Come coach posso dire che oggi ha fatto molto bene e l'ho visto migliorato da molti punti di vista”
Dal canto suo Giovanni Esposito nei 73 kg ha superato il sudcoreano Eunkyun Lee ed è stato poi eliminato da Behruzi Khojazoda (Tjk), mentre nei 57 kg Veronica Toniolo, ha superato Altantsetseg Batsukh, mongola che gareggia per Gli Emirati Arabi Uniti ed è stata eliminata da Jessica Klimkait (Can), che ha concluso poi al terzo posto. Thauany Capanni invece, ha superato il primo turno con l’inglese Lele Nairne ed è stata sconfitta poi da Nora Gjakova, kosovara campionessa olimpica in carica. Domani è la volta dei 63 kg con Flavia Favorini e degli 81 kg che vedranno impegnato Antonio Esposito.
“Questa è la Nazionale più forte di sempre -ha aggiunto Raffaele Toniolo- e tutti i ragazzi che ne fanno parte hanno enormi possibilità. Tre medaglie ad un Mondiale non mi sembra fosse mai successo e questo è l'ennesimo record di questa Direzione Tecnica”.