Bellandi è di bronzo ed è la quarta medaglia-record per l'Italia

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Alice Bellandi ha conquistato la medaglia di bronzo dei 78 kg a Doha, nella sesta giornata dei campionati del mondo. Una grande gara la sua, com’è diventata ormai ogni gara disputata da Alice Bellandi, che ha affrontato questo mondiale da numero uno del ranking, dimostrando di meritarselo tutto. E lo ha dimostrato anche nella sconfitta in semifinale con Inbar Lanir, israeliana in giornata di super-grazia, che poi ha vinto il titolo. Alice Bellandi infatti, dopo aver liquidato Camila Figueroa (Per), Natascha Ausma (Ned) e Jeongyun Lee (Kor), è partita all’attacco anche di Inbar Lanir piazzando un wazari di seoi nage prima che la lancetta dei secondi completasse il primo giro e continuando poi ad attaccare per vincere. Con il senno di poi è facile dire che cosa avrebbe potuto o dovuto fare, ma Alice Bellandi è talento, è esplosività, è dinamismo… non può e forse non vuole stare ferma, la sua voglia di attaccare prevale su tutto, è la ricerca dell’ippon, sempre. E la ripaga con percentuali elevatissime. Oggi purtroppo Lanir ha avuto qualcosa di speciale, colpo d’occhio, intuizione, rapidità d’azione e Alice Bellandi, a malincuore, ha accettato la sconfitta. Ed ha subito ricaricato pile per affrontare una finale per il bronzo e giocarsela al meglio. E così è stato, al meglio ovvero attaccando dall’inizio alla fine, con la campionessa olimpica annichilita da una Alice sempre in anticipo con attacchi veri ed efficaci dai quali in qualche modo si è salvata, ma il terzo shido ha chiuso l’incontro a 30 secondi dalla fine.

"Chi sia realmente la più forte del mondo lo sappiamo tutti, così come sappiamo quanto lo sport possa essere bello e crudele allo stesso tempo e quanto proprio questo lo renda affascinante. -ha commentato Francesco Bruyere- La storia di oggi sembrava scritta, non c’erano avversarie per Alice, stava molto bene fisicamente, era lucida e concentrata e, grazie al grande lavoro svolto, aveva le idee chiare su dove mettere le mani con tutte le sue avversarie. Avrebbe dovuto combattere solo con se stessa per arrivare in cima al mondo. Purtroppo si è giocato un brutto scherzo e proprio quell’attacco istintivo e geniale che spesso le ha risolto incontri complicati oggi le è tornato indietro come un boomerang e aveva un prezzo carissimo. Possiamo sicuramente sederci e discutere del fatto che avrebbe potuto gestire l’incontro, non attaccare fino alla fine o non rialzarsi da quell’attacco andato a vuoto…ma la verità è che se avesse fatto così non sarebbe stata l’Alice spettacolare che ci ha fatto sognare e divertire fino a questo punto. Per questo non voglio parlare di errore ma rendere onore allo sport e all’atleta Israeliana che ha saputo sfruttare questa grande occasione a suo favore. Il resto è storia perché spiegarvi a parole quanto sia stato difficile per Alice trovare le forze per reagire a questo momento è impossibile, vederla risorgere in quella maniera sul tatami e trattare così la campionessa olimpica non ha prezzo e non fa altro che confermare quello di cui tutti eravamo già certi, Alice è la più forte del mondo. Come sempre un ringraziameto speciale va a tutto il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle per l’ottimo lavoro svolto".

“E ora siamo nella storia... primo Mondiale Senior con 4 medaglie, superata Barcellona 1991”. Ha commentato subito Raffaele Toniolo.

20230512 GPirelli 5La sesta giornata degli azzurri è iniziata con un sorteggio “facile-facile”, quello dei 100 kg, che ha messo Lukas Krpalek di fronte a Gennaro Pirelli. Il campione ceko però, ha dovuto faticare, e non poco, per superare il forte napoletano che lo ha costretto ad incassare due sanzioni. E solo nel golden score è riuscito ad aggiudicarsi la vittoria con un’immobilizzazione. A questo punto purtroppo, il Mondiale di Pirelli si è concluso e questo è stato il suo commento: “Io sono uno che non pensa al sorteggio e decide se è a favore o sfavore, combatto con tutti e poi ad un mondiale, con un livello del genere li prendi tutti. Ho fatto degli errori e li ho pagati, purtroppo è andata così. Lui è molto bravo nel ne waza e purtroppo sono rimasto aperto e mi ha punito, tra virgolette”.

Al terzo incontro, dopo le vittorie ottenute su Natalie Powell (Gbr) e Vanessa Chala (Ecu), Giorgia Stangherlin è stata fermata dalla campionessa olimpica Shori Hamada (Jpn). “Oggi mi sentivo concentrata e stavo bene, ero sul pezzo -è il commento di 20230512 GStangherlin 1Giorgia Stangherlin- ed al primo turno con la Powell (12ª in ranking) ho avuto sensazioni molto positive e ho portato a casa l’incontro, così come quello successivo. Anche con Hamada è stato un buon approccio ed i primi due minuti l’ho messa in difficoltà quando la chiudevo sopra, poi ho voluto osare, solo che lei a terra è molto forte e mi ha inchiodata. Mi rimane il rammarico, perché oggi potevo arrivare ad una finale mondiale per come mi sentivo e per come ho sentito le mie avversarie. Il risultato di oggi poteva essere diverso”.

Sabato, ultima giornata delle gare individuali, è la giornata dei pesi massimi e per la squadra azzurra tutte le attenzioni sono rivolte ad Asya Tavano, in gara nei +78 kg.

->->-> DIETRO LE QUINTE...

“No, non è vero” è Alice alle spalle di Imbar Lanir che si avvicina a coach Bruyere. “No, non è vero: dimmi che non è vero”: a ripetizione, uscendo dall’area di gara tra il frastornato e l’incredulo.
Non è facile salire sul tatami con il peso di mille sguardi. Non è facile quando sei notoriamente la più forte, non è facile quando sei lì, nel giorno dell’appuntamento più importante e il tatami scotta, gli sguardi pesano, il tempo sfugge: fatica nella fatica domare questo fiume interiore. Tenersi lucidi sempre e comunque per restare protagonisti del proprio giorno non è scontato neanche se sei una fuoriserie come Alice; succede che ad essere protagoniste di queste ore sono le emozioni che da preziose alleate si trasformano in infide compagne di avventura rendendo tutto più macchinoso; succede che, sotto la spinta della pressione del qui ed ora, si possa perdere la lucidità per un istante: in questo sport un attacco sbagliato può fare la differenza tra “vivere e morire”.
“No, non è vero: dimmi che un incubo.” “E invece è così e ora andiamo avanti.” Parola di coach.
E qui che i fuoriclasse fanno la differenza, perché quando tutto si spegne, ripartire diventa l’incontro più difficile della giornata: l’incontro che solo i migliori, come Alice, sanno vincere per vincere ancora.

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