Karate

Ultima giornata del 35° Campionato Europeo di karate, commento tecnico

Il verdetto arbitrale ha premiato con un secco 5-0 il difficile kata hanan (stile shito ryu) proposto dai giovani iberici in maniera impeccabile. Per i teutonici, invece, un kanku sho (stile shotokan). In entrambi i casi, la fase del bunkai (applicazione dei gesti proposti a vuoto precedentemente nel kata) si è rivelata particolarmente coreografica con tutti e tre i componenti dei team impegnati nelle vesti di protagonisti. Kata Femminile – Livelli di eccellenza assoluta nella sfida per l’oro continentale juniores femminile a squadre. Alla fine ha prevalso la Germania (5-0) ma le azzurre, campionesse del mondo in carica, sono state protagoniste di una prestazione comunque esaltante che ha pagato solo una piccola incertezza durante il kata hanan (stile shito ryu). Le avversarie, invece, si sono esibite in un go ju sho-sho (stile shotokan) molto lungo e complicato che tuttavia hanno portato a termine quasi senza sbavature (solo una piccola difficoltà di sincronia su uno spostamento), esprimendo notevole potenza. In entrambi i casi, il bunkai si è rivelato di altissimo livello e ha proposto una singola esecutrice opposta sempre alle stesse due avversarie (senza, perciò, lo scambio dei ruoli visto sul fronte maschile) con un dispendio di energie superiore e più corrispondente alla tradizione delle forme. Kumite Femminile – La Croazia si impone sulla Bosnia con il punteggio finale di 2-1. Un confronto teso e basato interamente sulle tecniche di pugno che ha visto le bosniache vincere il primo combattimento per 3-1 dando l’impressione di una maggiore solidità fisica. Pronostico tuttavia smentito nei due successivi e decisivi incontri che hanno regalato alle croate il ribaltamento della situazione in attesa dell’esultanza finale: prima un successo per 5-1 (partendo, ancora una volta, dallo 0-1)  e infine quello decisivo chiuso sull’1-0 con il gyaku tsuki d’oro giunto a soli 14” dal termine. Kumite Maschile – La Croazia dei miracoli raddoppia la festa e si regala, al termine dell’Europeo triestino, anche un trenino collettivo sul tatami raggruppando i componenti delle due squadre d’oro del kumite. La Serbia è costretta a cedere soltanto per la differenza punti (7-6 per le croate) dopo una sfida cinque contro cinque chiusa con due successi per parte e un pareggio. Come sul fronte femminile, la stragrande maggioranza dei punti è arrivata grazie a tecnica di pugno (quasi solo gyaku tsuki) con le gambe utilizzate solo a scopo di disturbo. La Serbia vince per 3-1 il primo combattimento, condizionato da due sanzioni per contatto attribuite all’atleta croato. Poi l’immediato bis per 1-0. Quindi, la rimonta croata con due successi per 3-1, nel primo caso con tre punti realizzati nei primi 7” da un atleta molto più alto del suo avversario. L’ultimo confronto, teso e fondamentale, è stato chiuso sullo 0-0 prima del controllo dei punti complessivi che ha regalato il titolo continentale alla Croazia.

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